Il calcio di Andreazzoli contro lo smarrimento da risultato

I ko contro Atalanta e Cagliari hanno disorientato i tifosi ma il Grifone è sulla strada giusta

Andreazzoli
Andreazzoli (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Le sconfitte contro Atalanta e Cagliari hanno portato un pò di smarrimento nella tifoseria rossoblù. Qual è il vero Genoa? Quello capace di fare tre gol alla Roma? Quello capace di costruire almeno cinque occasioni da rete contro la Fiorentina? Oppure la timida comparsa entrata in campo nella ripresa in Sardegna? Sono interrogativi che nascono nella testa dei tifosi per una sola causa: il risultato. C’è un dato che conforta la gestione di mister Andreazzoli: in quattro partite si è sempre visto una squadra giocare a calcio, o quantomeno tentare di farlo in regime di opposizione alle abilità dell’avversario.

Il Genoa ha raccolto meno di quanto prodotto in campo ma è del tutto naturale in una squadra cambiata filosoficamente in estate. La rivoluzione non l’ha fatta Preziosi ma la scelta precisa ricaduta su Andreazzoli, che ha importato un nuovo modo di pensare dentro lo spogliatoio rossoblù: la sconfitta non fa paura. E pazienza se all’appello mancano due punti. «Ne abbiamo perso uno? Potrà ricapitare ma sono cero che lo recupereremo con una vittoria» spiegò Andreazzoli in una conferenza stampa simil lectio magistralis sulla mentalità vincente. Diventa, quindi, fondamentale dare continuità al lavoro iniziato a luglio.

Ci vuole tempo e sopportazione perché il Genoa è a metà del guado. Per certi versi è ancora la squadra fragile dello scorso anno, da altri punti di vista ha già acquisito taluni dettami della nuova guida tecnica. I rossoblù segnano ma incassano troppo, palleggiano con fluidità ma faticano a finalizzare negli ultimi sedici metri, hanno la personalità per giocare a calcio ma i cali di concentrazione rovinano il lavoro. E la classifica del Grifone. A testimonianza possono essere presi tre degli ultimi quattro gol subiti: quelli di Duvan Zapata, Simeone e l’autorete di Cristian Zapata. Marcature che prescindono dalla tattica, se non per piccoli dettagli. Il Genoa è sulla strada giusta, l’importante è non smarrirsi.

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