Calcagno (Aic): «Se c’è un positivo occorre bloccare la squadra»

Il vicepresidente del sindacato calciatori ha detto no ai ritiri in "clausura"

Calcagno AIC
Umberto Calcagno, vicepresidente AIC (foto di AIC)

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Il vicepresidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Umberto Calcagno, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli sulla possibile ripresa del campionato di serie A: «Stiamo lavorando tutti. A onor del vero, le stesure delle ultime settimane dei protocolli non ci hanno visti coinvolti direttamente. Ma abbiamo mandato le nostre valutazioni e molte di queste sono state colte, visto che si trattata delle stesse valutazioni fatte anche dai club. C’è unità di intenti».

CLAUSURE – «E’ il punto più critico, anche se oggi non si parla di ritiri, ma dei luoghi in cui la squadra si dovrebbe rinchiudere, in clausura, per continuare gli allenamenti. E’ una criticità che puntiamo a risolvere e credo che lo farà il Paese nelle prossime settimane, perché con questa regola una squadra con un positivo non potrebbe partecipare alla competizione».

CRITICITA’ – «Ci siamo abituati in queste settimane a non innamorarci troppo delle date. Oggi dobbiamo guardare alla sostanza, bisogna pensare a protocolli successivi. Non scordiamoci che le criticità di oggi, quando poi si tratterà di affrontare trasferte e viaggiare, saranno ancora maggiori. Dobbiamo ragionare fin da subito in maniera molto rapida sui passaggi successivi. Non vorremmo renderci conto dopo che certe soluzioni non sono percorribili».

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