Blessin ha il Genoa più forte che si sia mai visto in Serie B?

Questo Grifo ha l'obbligo di evitare i play-off e superare l'inappropriato accostamento al Gegenpressing

Blessin Portanova Genoa
Mister Blessin e Manolo Portanova (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Gli ultimi innesti del Genoa indicano a Blessin la strada per il ritorno in Serie A. Niente più esperimenti o piste esotiche ma tanta sostanza, espressa in tecnica ed esperienza, che il mister svevo dovrà tramutare in punti. La storia, però, lo mette al bivio: l’attuale versione del Genoa è la più forte che si sia mai vista in Serie B? La pesatura dell’organico rossoblù completato da Aramu, Puscas, Strootman e presto da un difensore mancino propenderebbe per la risposta affermativa in quanto la rosa di Blessin è ben strutturata con venticinque interpreti di livello che garantiscono ricambio e continuità lungo il corso della stagione. A giocarsi il podio c’è anche il Genoa ’89 di Scoglio, che vinse la Serie B con la miglior difesa di sempre, assieme al Grifo 2005 di Cosmi (46 punti nel girone d’andata con 21 partite ma un calo tremendo nel ritorno) e alla creatura 2007 di Gasperini giunta alle spalle di Juve e Napoli.

Le classifiche, come i primati, vengono stilate per essere smentite ma un dato è certo: la squadra corrente può guardare negli occhi ciascun avversaria del presente come del passato e incuterle l’adeguata soggezione calcistica. Il nemico peggiore del Genoa, tuttavia, rischia di essere la presunzione e l’idea che ventimila e più tifosi al Ferraris possano vincere da soli le partite: lo straordinario numero di abbonati, cui si deve qualcosa, è un ulteriore riflesso della responsabilità derivante, da un lato, dalla passione incondizionata dei genoani e, dall’altro, da un mercato sontuoso, in entrata come in uscita. Tocca a Blessin, si diceva, pigiare sull’acceleratore ed estrarre l’anima vincente da uno spogliatoio nuovo creato per vincere con il giusto bilanciamento tra giovani e senatori, un rapporto di uno a due che garantisce il ponte di comando ai più esperti, com’è giusto che sia, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà.

Questo Genoa ha l’obbligo di evitare gli intricati play off della Serie B e, parimenti, superare una volta per tutte l’inappropriato accostamento al Gegenpressing di scuola germanica. Niente di più lontano e di posticcio che distorca l’opinione generale come una raffinata proposta di calcio moderno, largamente praticata in nord Europa, ricercata soltanto nella teoria ma non nella pratica: infatti il Grifo lavora bene nella fase di conquista della palla ma lo sviluppo dell’azione negli ultimi metri è improduttivo, se Coda gravita lontano dall’area di rigore, e appannato poiché esso prescinde dalle ali quando le stesse, seppur con interpreti forzosamente adattati al ruolo come Portanova e Gudmundsson, possono fare la differenza contro le difese schierate. La semplicità porta più risultati dell’ossessione per il barocco, soprattutto in un campionato che si prospetta di valori medi, e indica al Genoa e a Blessin la strada per il ritorno in Serie A.

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