Bertolacci e Lisandro Lopez completano la squadra del Genoa

Ballardini con l'alternativa Bertolacci-Sandro in mediana dormirebbe sonni tranquilli; il difensore argentino, invece, attende le manovre del Benfica

Bertolacci
Il guizzo di Bertolacci (da Genoa CFC Tanopress)

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Le condizioni fisiche di Sandro obbligano il Genoa a guardarsi attorno. A meno di un mese dall’inizio del campionato, e con il primo dei tre ritiri pressoché ultimato, il Grifo ha bisogno di due innesti per completare la rosa: un difensore centrale e un centrocampista. Lisandro Lopez – al di là di ogni perplessità – e Andrea Bertolacci sono i principali candidati per vestire la maglia più antica d’Italia.

Per quanto riguarda l’argentino il Genoa si è trovato in mezzo a una situazione grottesca. Il Benfica gioca su due tavoli: da una parte promette l’arrivo di Lisandro Lopez al Grifo mentre dall’altra lo mette sul piatto come contropartita tecnica per arrivare a Omur Abdülkadir, un promettente 19enne che gioca nel Trabzonspor. Ancora dubbia la volontà del giocatore, di solito dirimente nelle trattative. Bertolacci, invece, è vicino al ritorno in rossoblù. La situazione del Milan resta ingarbugliata a livello societario ma è chiarissima dal punto di vista del mercato: Fassone e Mirabelli sono obbligati a muoversi attraverso l’autofinanziamento. Quindi per uno che esce, un altrettanto ne entra. Bertolacci può garantire un incasso di 5/6 milioni di euro che di questi tempi fanno comodo pure al Milan. Stavolta è il Genoa ad approfittare della “debolezza” momentanea della controparte.

Le qualità di Bertolacci sono note. Il centrocampista romano, stimato da mister Ballardini che da novembre a maggio non ne ha mai fatto a meno, sarebbe un jolly valevole in almeno due ruoli di centrocampo (playmaker e mezz’ala). Un interprete duttile che tornerà comodo al Genoa durante la stagione. Davide Ballardini, con l’alternativa Bertolacci-Sandro in mediana – senza dimenticare la tecnica di Romulo – dormirebbe sonni tranquilli: così stando le cose il Grifo avrebbe almeno due uomini che sanno fare calcio nella zona nevralgica del campo. Un lusso che da solo il brasiliano Sandro non riuscirebbe a garantire.

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