Beppe Nuti a PG: «I miei primi 40 anni di televisione»

Il direttore artistico e responsabile sport di Antennablu: «La mia tv deve essere genovese, locale e tenere compagnia agli ascoltatori»

Nuti Gasperini

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Beppe Nuti celebra assieme a Pianetagenoa1893.net i suoi primi quarant’anni di televisione. Una lunga carriera iniziata nel 1977: «Iniziai quasi per gioco con Diretta Stadio a Telegenova. Avevamo due collegamenti, uno al Ferraris e uno in esterno con Franco Ricciardi. Prima di noi i genoani erano aggiornati sul risultato del Grifo solo due volte in un pomeriggio. Tutto sfociò in Pescara-Genoa, in assoluto la prima partita registrata in Italia da una radio, con il mio commento: mi seguirono in più di ventimila tifosi rossoblù. Nel 1982 fummo assorbiti dal neonato Primocanale».

Nuova avventura al via, ad Antennablu: «Condurrò due trasmissioni: con ‘Stadio Live’ seguiremo ampiamente le partite delle genovesi alla domenica, il giorno dopo ci sarà ‘Un calcio… al lunedì’ con analisi e approfondimenti. La cosa più interessante è lo slogan scelto: “La tv la fai tu”. Questo significa microfono aperto agli ascoltatori, possibilità d’intervento al telefono e tramite i canali social: insomma, un grande contatto con il pubblico».

Com’è cambiata la tv e il modo di farla in quattro decenni? «Completamente cambiata. Prima la televisione era molto più tranquilla e il mestiere ti portava a essere più a contatto con i protagonisti. Non esistevano pay tv, internet e diritti televisivi. Oggi il calcio sono i 222 milioni per Neymar, lo strapotere dei procuratori: ai miei inizi era tutto diverso, bisognava costruire un rapporto umano vero con i presidenti e i calciatori. Al lunedì erano consuetudine avere quattro giocatori in studio per commentare la partita della domenica».

con Diego Armando Maradona ai tempi del Napoli
Nuti intervista Diego Armando Maradona

Dopo aver intervistato Maradona e altri grandi del pallone, giocato a calcio e imparato tantissimo dal Prof. Franco Scoglio, Nuti continua a porsi obiettivi ambiziosi: «Passare da Telenord ad Antennablu non è stata una scelta facile. L’ho ponderata e alla fine ho deciso di scommettere un’altra volta su me stesso. In questa nuova esperienza sarò aiutato anche da Andrea Torti, sarà il nostro VAR vivente: dopotutto, non farà torti a nessuno».

Come deve essere la tv per Beppe Nuti? «Fare televisione significa uscire, scoprire. In tutti questi anni ho imparato che la televisione deve conquistare la gente comune con semplicità e professionalità, senza eccessi perché parliamo pur sempre di calcio: bisogna fare compagnia alle persone, anche quelle che non capiscono di pallone. Quarant’anni di tv mi hanno insegnato che non esiste un solo prototipo di ascoltatore ma una variegata platea di opinioni».

Nuti Scoglio
Il Prof. Scoglio marca Beppe Nuti in un’amichevole al Pio

«Il campionato è lungo come i 42 chilometri e 195 metri di una maratona. Sono di nuovo ai nastri di partenza, come un atleta, con grande entusiasmo. L’emozione che proverò domenica sarà uguale a quella di quarant’anni fa» conclude Nuti.

Alessandro Legnazzi

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