Behrami: «Nicola persona speciale. Voglio diventare un perno del Genoa»

«La voglia di ripartire è tanta. Come la voglia di rimettermi sempre in discussione» spiega lo svizzero

Behrami Nicola Genoa
Behrami abbraccia Nicola (foto di Genoa CFC Tanopress)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Valon Behrami è stato intervistato da Genoa Channel. Il primo passaggio è sulla ripresa imminente della Serie A dopo quasi cento giorni di stop a causa del coronavirus: «La voglia di ripartire è tanta. Ciascuno di noi deve riprendere in mano la propria vita e il proprio lavoro. Il lockdown ha eliminato ogni differenza della vita: ad esempio, ho scoperto un lato “verde” di me che non conoscevo poiché mi sono appassionato di giardinaggio».

Riavvolgiamo il nastro del tempo e torniamo al mercato di gennaio: il Genoa bussa alla porta dello svizzero: «Un’occasione incredibile dopo sei mesi difficili. Volevo dimostrare che non ero finito, come ho sempre fatto in carriera. Mi piacerebbe diventare un perno di questa squadra, non solo in campo ma anche fuori dal campo».

A proposito di vita fuori dal retttangolo di gioco, Behrami spiega il rapporto che lo lega alla campionessa dello sci Lara Gut: «Anche mia moglie è una sportiva professionista. Questo ci ha aiutato soprattutto nei momenti difficili che abbiamo attraversato durante le nostre carriere. L’esperienza conta molto».

«Mister Nicola? Siamo uniti da un rapporto speciale. Iniziammo a legare dopo una piccola discussione avuta a Udine – rivela Behrami – capimmo che eravamo due persone dirette e sincere. Incontrarlo è stata una delle mie più grandi fortune».

Poi la passione dei tatuaggi: «Li ho scelti meticolosamente. Quello che sento più mio ce l’ho disegnato sul polpaccio e raffigura il Ponte di Divisione, un luogo che per i kosovari simboleggia l’inizio della guerra. Dopo il conflitto il ponte è stato ricostruito e il mio paese d’origine ripartì».

«Della mia prima esperienza al Genoa di sedici anni fa ricordo la presentazione ufficiale al Ferraris. Ero un ragazzino timido, mi veniva quasi da piangere dall’emozione. Rifarei lo stesso percorso che ho intrapreso in carriera perché mi ha portato a essere la persona che sono» chiosa Behrami.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.