Ballardini: «Buona partita contro squadra importante»

«Scamacca? Deve imparare il mestiere» commenta il tecnico del Genoa

Ballardini Genoa
Mister Ballardini (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Al mister genoano, davanti ai microfoni di Dazn, è stato fatto notare che era visibilmente soddisfatto durante la gara per l’atteggiamento dei giocatori, con gli ultimi minuti del match che potrebbero avergli fatto modificare questa valutazione. Così Davide Ballardini ha commentato il pareggio interno con l’Udinese: «No, non l’ hanno cambiata (valutazione della domanda, ndr). Il Genoa intanto ha giocato una buona partita contro una squadra importante per la qualità e la forza. Fare una buona paritta contro una squadra importante è sempre un grande merito. Siamo soddisfatti della prestazione».

Davide Ballardini spiega poi il motivo del partire con due punte come Shomurodov e Pandev per rinunciare ad una punta di peso: «L’idea nostra era quella di non dare dei riferimenti. I tre difensori dell’Udinese sono tutti alti 1,90. Noi non volevamo dare punti di riferimento ma volevamo attaccare lo spazio e magari legare il gioco tra difensori e centrocampisti avversari e questo è ciò che siamo riusciti a fare, non sempre bene ma quella era l’idea».

Attaccanti quasi in verticale, quindi lontani dai difensori avversari; forse è mancata un po’ di profondità, quella che Davide Ballardini chiede spesso e che riesce a fare con Mattia Destro. Demerito del Genoa nell’ultimo passaggio – anche se gli attaccanti si sono mossi molto bene – o merito degli avversari che hanno coperto quella profondità. Domanda prettamente tecnica al quale il mister così ha risposto: «Intanto l’Udinese è una squadra che quando difende, spesso difende dieci metri nella sua metà campo con tutti i giocatori, quindi è davvero molto difficile trovare spazi. Devi essere bravo a girare la palla velocemente, ad allargarli ed una volta che li hai allargati cerchi la palla per gli attaccanti oppure per l’inserimento dei centrocampisti. Non è facile. L’Udinese ha concesso poco o nulla all’Inter, al Milan, al Sassuolo; è una squadra che in questo momento è  paragonabile alle più forti del nostro campionato».

Punto meritato con forse dei rimpianti per quanto fatto nei minuti di recupero ma soprattutto sono importanti i 28 punti arrivati sempre tramite il gioco e l’organizzazione tattica. Solo con l’Inter qualcosa non ha funzionato ma per scelte diverse perché anche contro la Roma, il Genoa è sempre stato in partita. Il Genoa è una squadra che ha ottenuto, con Davide Ballardini, una maturità tattica, una maturità importante anche dal punto di vista fisico. «Il rammarico, è chiaro, è che ad un minuto dalla fine hai una occasione davanti al portiere avversario, poi prendi una traversa… ma poi valuti la prestazione. Oggi abbiamo giocato contro una squadra davvero forte. Poi ci sono dei momenti che le cose ti girano bene quando magari non dovresti vincere e invece vinci e in altri momenti non ti girano così bene. Devi essere contento per la prestazione, del punto che hai ottenuto contro una squadra che non ti concede nulla. Sono molto bravi, sono molto umili ed individualmente sono davvero molto forti. Hanno giocatori che prendono la palla, strappano; hanno davvero delle grandissime qualità. Siamo davvero soddisfatti per la partita e per il punto preso».

Al termine del confronto giornalistico, al mister genoano viene chiesta una valutazione su Strootman, alla decima presenza, sul rientrante Biraschi e su cosa manca a Scamacca: «Biraschi lo conosciamo e se sta bene è quello lì ed ha il dovere di essere quello lì sennò non va bene per lui e per i suoi compagni. Siamo contenti che sta bene. Oggi ha fatto una buona partita, però da qui in avanti deve fare altrettanto bene. Strootman ha uno spessore, è un giocatore di classe, un giocatore intelligente, un giocatore umile. Siamo felici di averlo perché fa tutto bene e con grande serietà – aggiunge Ballardini – Scamacca, con le qualità che ha da attaccante deve imparare il mestiere, quindi nel movimento, nel venire incontro, nell’andare in profondità, nell’aprirsi. L’attaccante deve saper giocare con i compagni, deve saper attaccare bene la porta e con i tempi giusti. Noi per ora, purtroppo, non possiamo permetterci di avere Scamacca, di avere un secondo attaccante, di avere un trequartista. Bisogna che troviamo degli equilibri e che cerchiamo degli equilibri. Faccio un esempio: l’Udinese, che è una grande squadra, gioca con un centravanti e poi tutti gli altri sono centrocampisti. Bisogna che ci capiamo».

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