L’attacco, la cornucopia del Genoa

Tre prime punte (Piatek, Lapadula, Galabinov) e sei seconde punte (Pandev, Medeiros, Spinelli, Asencio, Zanimacchia, Kouamé): necessario un intervento svuota reparto di Preziosi

Genoa
Piatek festeggiato (Foto Genoa cfc Tanopress)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Nove uomini nel reparto offensivo, più altri due pronti a vestire di rossoblù. Non c’è che dire: l’attacco è la cornucopia del Grifone. Il principale punto dolente della scorsa stagione – l’avarizia di tiri e quindi di gol – è stato affrontato di petto da Preziosi che in poche settimane di mercato ha messo sotto contratto tre nuovi attaccanti, ossia Piatek, Spinelli e Kouamé. Undici uomini in reparto, se e quando saranno ufficiali Chajia dal Novara e Favilli dalla Juventus, pongono la dirigenza genoana nell’obbligo di deflazionare la popolazione in attacco.

Ballardini ha pazienza da vendere ma dopo il triangolare di Magdeburgo ha fatto trapelare un’esigenza: dare equilibrio alla rosa del Genoa, al momento un listone di trentuno uomini, compresi anche gli ancora vacanzieri Laxalt e Hiljemark. E l’equilibrio, il centro di gravità permanente di Battiato, si raggiunge a cominciare dalle cessioni degli uomini offensivi. Gli attuali nove della cornucopia rossoblù possono essere raggruppati, a seconda delle loro caratteristiche, in tre prime punte e sei seconde punte: Piatek, Lapadula e Galabinov da una parte; Pandev, Medeiros, Spinelli, Raul Asencio, Zanimacchia e Kouamé dall’altra.

Sono troppi, l’attacco è sovraffollato e necessita di un intervento svuota reparto di Preziosi. Piatek è la prima punta più convincente per cattiveria in area e determinazione senza palla: il polacco potrebbe giocare con Pandev (impensabile che a quasi 35 anni il macedone garantisca 38 partite di spessore) e Medeiros, una piacevole scoperta dello scorso mercato di gennaio. I giovani Kouamé, Spinelli, Zanimacchia e Asencio hanno bisogno di giocare con continuità ma a venti e ventun’anni è giusto che lo facciano in Serie A con il Genoa. Ballardini, al di là del modulo, deve trovare le coppie e la formazione tipo nel più breve tempo possibile. Un obiettivo che si può perseguire entro un termine ragionevole iniziando a rinunciare all’abbondanza da cornucopia del reparto avanzato del Grifone.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.