Arciniegas: «Spors avrà rispetto della cultura e della tradizione genoana»

«A metà gennaio arriverà un direttore finanziario. Spesa intelligente di mercato» spiega l'ad di 777 Partners

Arciniegas Genoa
Juan Arciniegas e una scatto alla Gradinata Nord (foto di Genoa CFC Tanopress)

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«Cerchiamo di sviluppare risorse sottovalutate. L’Italia è un paese fantastico, da tempo gli americani ne sono ossessionati: è la culla dell’arte. Ciò ha creato le condizioni giuste per aggiungere un club italiano al nostro portafoglio. Nessun altro club aveva l’attrattività del Genoa, il più antico d’Italia spinto da una grande tifoseria: nel suo nome, Genoa Cricket and Football Club, c’è il nome della città, a differenza di altre squadre». É l’estratto dell’intervista rilasciata a RMC Sport da parte di Juan Arciniegas, amministratore delegato supervisore degli investimenti di 777 Partners, la holding che ufficialmente detiene il Genoa dal 23 settembre.

«Abbiamo molto rispetto per gli altri investitori americani nel calcio italiano e pensiamo addirittura di poter avere una buona collaborazione con loro. Possiamo altresì realizzare una sinergia con il Siviglia, come fa Red Bull (con Lipsia e Salisburgo, ndr) o City Football Gruop (con Manchester, New York e Montevideo): avere squadre accomunate dallo stesso scouting, stile di gioco e di allenamento può dare vantaggi, come la riduzione dei tempi di adattamento dei giocatori. Stadio? L‘incapacità di possedere un impianto di proprietà ha allontanato gli investitori dall’Italia: l’ammodernamento del Ferraris per 777 Partners, invece, è una parte importante del progetto, il quale sarà a lungo termine solo a partire da giugno» specifica Arciniegas.

Novità sul fronte societario: «A metà gennaio arriverà un direttore finanziario, siamo lieti di averlo convinto, vogliamo essere sicuri di aderire alle buone pratiche finanziarie e di spesa intelligente già dal mercato invernale». A proposito di mercato invernale: «É una finestra piccola, serve essere molto strategici. I prestiti, ad esempio, hanno un peso più importante di quello che possono avere a giugno: spenderemo in modo intelligente e responsabile per salvarci. La dirigenza sta identificando le maggiori esigenze parlando con i giocatori e analizzando a fondo l’organico».

Sul Spors: «Incarna il nostro progetto poiché giovane, ambizioso, non ha paura di essere il primo direttore sportivo tedesco in Italia, capisce l’importanza dei dati analitici. Sa anche quali sono le risorse di cui abbiamo bisogno per mantenere la categoria ma Johannes dovrà adattarsi perché non può rivoluzionare tutto fin da subito: gli servirà equilibrio e rispetto della cultura e tradizione genoana – chiosa Arciniegas – Solo degli stranieri avrebbero scelto un tedesco: negli ultimi dieci, venti, trent’anni di Serie A si sono viste sempre le stesse facce nella gestione sportiva con grandi “ricilaggi”».

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