Andreazzoli: «L’Atalanta darà la misura del Genoa, sono più forti di noi» (VIDEO)

«Il tifo del Ferraris è assordante» spiega il tecnico del Genoa


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Atalanta, meno uno. La prossima pagina di campionato mette contro il Genoa una delle squadre più pericolose della Serie A. In termini di occasioni da rete e conclusioni verso la porta avversaria. «L’Atalanta ha numeri impressionanti e un’esteticità notevole: sono attratto dal loro modello. Sono più forti di noi, lo dicono i numeri e la passata stagione: sarà un problema da risolvere ma è il bello di questo “giochino”. Sarà la partita che darà la misura del Genoa» spiega in conferenza stampa Aurelio Andreazzoli.

Come stanno alcuni giocatori del Genoa dopo la sosta delle Nazionali? «Kouamé e Romero stanno bene – spiega il mister – hanno smaltito i lunghi viaggi per il mondo. L’infermeria è vuota: a parte Stefano Sturaro abbiamo recuperato tutti gli infortunati. Saponara è certamente disponibile dal primo minuto. Niente turn-over perché non abbiamo competizioni infrasettimanali. Rimando il piacere di vedere all’opera chi ha giocato poco».

Un calciatore sempre presente è Lerager. Il danese è davvero il punto di equilibrio del Genoa? «In questo momento, sì. Lukas può fare tante cose: dare quantità, interpretare la gara al variare delle situazioni e mettere a disposizione della squadra la sua spiccata generosità».

«Siamo vogliosi di dimostrare il nostro valore. Analizzando assieme ai ragazzi la gara con la Fiorentina abbiamo capito che possiamo migliorare. Loro, come la Roma e l’Atalanta, hanno una sola cosa in comune: sono squadre forti» afferma Andreazzoli.

Sorprendere l’Atalanta è un obiettivo concreto, sicuramente più fattibile con la spinta del pubblico di casa. «Il tifo genoano? Un’ora e mezza prima della partita con la Fiorentina sentivo dei rumori piacevoli dalla pancia del Ferraris. Alcuni amici mi hanno detto che alla fine erano assordati come appena usciti da una discoteca. L’entusiasmo dei tifosi porta alla felicità, un ambiente così è di supporto alla squadra. Ce la metteremo tutta».

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