Altro che interim! Ci si tenga stretto Gilardino che finalmente ha capito qualcosa di questo ormai ex malandato Genoa. Sette punti in tre partite, nessun gol subito, e finalmente una rete su palla inattiva. Gila, personaggio riservato ma simpatico, ha capito quanto giochi per lui questa nomina a tecnico precario e alla vigilia delle partite ha lanciato proclami suggestivi che hanno caricato la squadra: e, alla fine, è arrivata la vittoria sul Frosinone primo della classe.
Insomma, pare proprio che Gilardino riesca a capire e a studiare bene la situazione che si è trovato a gestire. E si è capito che un allenatore italiano, anche se alle prime armi in serie B, conosce meglio i temi delicati del calcio italiano e della cadetteria. Con tutto il rispetto dei tedeschi arrivati a dettar legge (buona certo) dalle nostre parti.
In tribuna c’era John Wander, che certo ama Miami, ma anche Genova gli sta nel cuore e avrà capire che questa scelta del tecnico è stata provvidenziale.
Gilardino va, cercando di trovare soluzioni tattiche adeguate e per ora è riuscito almeno a creare un minimo di amalgama nella squadra, sta cercando di capire i veri ruoli che caratterizzano i vari giocatori. Prova tattiche diverse, convinto però che soprattutto alcuni dati sono fondamentali: il recupero di una consapevolezza da parte dei giocatori di avere ancora ottime potenzialità, la determinazione, il coraggio, la voglia di battere l’avversario e un certo ordine tattico che finora (epoca Blessin) era mancato.
Si sa, il calcio è un fenomeno paranormale: infatti non ci si rende conto a volte di certi cambiamenti che avvengono nel cuore e nelle gambe di un atleta.
Nessuno avrebbe pensato di vedere contro il Frosinone un Frendrup “mastino” che distrugge il centrocampo avversario, un Gudmundsson che diventa rifinitore alle spalle di Coda e poi marcatore vincente, uno Strootman che non ha mai recuperato tanti palloni come domenica e addirittura Jagiello che, giocando largo a sinistra, è riuscito a trattare tanti palloni ingannando puntualmente gli avversari.
Insomma, qualche passo si è fatto e bene. Naturalmente non bisogna usare toni troppi trionfalistici per questi sette punti, ma proseguire senza illusioni particolari.
Il clima nell’ambiente è ottimo, i tifosi ci sono e sempre più innamorati di Gilardino; la società è convinta che la strada giusta sia questa.
Spoors sta lavorando a livello internazionale ed è bene continui così, lasciando a Ottolini il vero compito di direttore sportivo che era sempre mancato.
Ora si va a Bari. Con calma, con consapevolezza che il Natale potrebbe già far respirare aria da prime posizioni.
Vittorio Sirianni