L’altra faccia del Grifone. A Reggio a caccia di conferme

Il Genoa può trovare equilibrio anche con due centrocampisti e tre attaccanti. Dipende solo dai movimenti senza palla della squadra, che quest'anno ha ricevuto una densa educazione difensiva

Genoa Grifone
Piatek festeggiato dai compagni in Genoa-Empoli (Foto Genoa cfc Tanopress)

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L’altra faccia del Grifone. Non è una rilettura di un concept capolavoro della musica britannica ma ciò che Ballardini si aspetta dalla trasferta di Reggio Emilia. Un altro Genoa, come temperamento, diverso dal timido del secondo tempo con l’Empoli. Un’altra squadra composta, però, con tutte le probabilità dagli stessi undici di una settimana fa. Il tecnico di Ravenna raramente cambia i titolari che hanno fatto bene nel turno precedente: al netto di contrattempi dell’ultimo momento sarà così anche questa volta.

In campo, allora, gli stessi interpreti della partita double face con l’Empoli che ha regalato i primi punti stagionali. Qual è il vero Genoa? Quello arrembante, d’attacco, del primo tempo o quello eccessivamente remissivo – per causa imputabile all’avversario e alla condizione fisica non ancora perfetta – della ripresa? Mister Ballardini aspetta una risposta dalla squadra, anche e soprattutto per sciogliere il consueto dubbio tattico della vigilia: un centrocampista o un attaccante in più. La saggezza suggerisce una linea mediana più folta (il Sassuolo ha un più che discreto tasso tecnico qualitativo), la spregiudicatezza invece l’alternativa offensiva.

Il Genoa può trovare equilibrio anche con due centrocampisti e tre attaccanti. Dipende solo dai movimenti senza palla della squadra, che quest’anno ha ricevuto una densa educazione difensiva negli allenamenti. Dipenderà, altresì, dallo stesso Ballardini se vorrà concedere superiorità numerica a De Zerbi nella zona nevralgica del campo: in compenso, però, il Grifo guadagnerebbe più imprevedibilità con Pandev dietro a Piatek e Kouamé. L’importante sarà non sbagliare la partita che, in buona sostanza, è come se si giocasse al Ferraris. Chi è mai stato al Mapei Stadium (con la Gradinata Nord in trasferta) capirà… Novanta minuti per capire se questo Genoa possiede le attitudini comportamentali idonee per fare bene anche in trasferta. Giù la maschera, allora. Capiamo se c’è vita dietro l’altra faccia del Grifone.

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