Al Genoa mancano la sicurezza di Sirigu e i gol di Destro

Blessin deve ritrovare la migliore forma del portiere e la vena realizzativa dell'attaccante

Blessin Destro Genoa
Blessin a colloquio con Destro (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Un tempo era comune opinione che le squadre vincessero le partite con un portiere pronto a parare e un attaccante capace di fare gol. Nel peggior momento dell’anno più sfortunato della lunga militanza in Serie A, il Genoa ha perso entrambi i punti di riferimento appartenenti alla vecchia guardia i quali a inizio campionato facevano la differenza unitamente alla freddezza esecutiva di Criscito. Di recente Sirigu non ha compiuto gravi errori tecnici nello specchio: tuttavia il suo appannamento nasce da una situazione generale che rasenta la rassegnazione e gli impedisce di trasmettere fiducia e sicurezza alla difesa. Il portiere è lo specchio della squadra ma se le imprecisioni proseguono anche quando per assurdo il Genoa concede più tiri dalla distanza che ravvicinati – a Venezia una palla sbucciata senza pressione avversaria e una tremebonda uscita a vuoto su punizione laterale di Aramu –  allora significa che il problema è concreto e Blessin lo deve risolvere.

Differente, non solo per ruolo, la situazione di Destro che ha segnato soltanto una rete nelle ultime sei partite, peraltro pesante poiché realizzata alla Salernitana in campionato. Un attaccante, in modo particolare un numero nove come Destro che si nutre di gol e delle giocate di una valida spalla in area di rigore, nei momenti di siccità dove la porta diventa spioncino deve cercare la serenità e aspettare l’episodio affinché il pallone torni a rientrare. Il Genoa ha bisogno che la vena realizzativa del suo cannoniere torni prolifica come era a settembre quando rientrato dall’incomprensibile mobilità – era pressoché fatto lo scambio con lo Spezia per il bizzoso Nzola – infilò una serie di sei gol non consecutivi in sei partite. Destro non ha delle movenze da primo ballerino del Bolshoi che prende in ostaggio gli occhi dei tifosi ma delle otto volte che è andato a segno ha marcato la prima rete del Grifone per ben sette volte: insomma, solo lui sblocca la squadra.

Mister Blessin non ha tempo per scolpire la propria definitiva idea di gioco, infatti nelle ultime due gare si è visto un Gegenpressing meno accentuato in favore di un palleggio più orizzontale. Il Genoa, però, ha chiuso al Penzo con un incoraggiante brillantezza fisica che lascia ben sperare per il futuro quando squadre che a tutt’oggi corrono tantissimo, segnatamente il Cagliari, abbasseranno i giri del motore per infortuni e altre evenienze che incideranno molto di più che nelle scorse stagioni. A quel punto saranno fondamentali i giovani e i veterani, la sana follia e l’esperienza, gli indigeni che conoscono la Serie A e chi, invece, da neofita esploratore vi ha attraccato di recente. Al Grifo servirà di nuovo un portiere che pari e un attaccante che segni.

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