Agostino: «Sturaro mi ha incoraggiato a restare, scelta giusta»

«I giocatori più esperti hanno preso per mano la squadra, spazzando via ogni pressione»

Sturaro Agostino Genoa
Sturaro e il terzo portiere Agostino (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Uno degli elementi più importanti dello spogliatoio del Genoa è il terzo portiere, Giuseppe Agostino. Savonese di nascita e di crescita calcistica, ha rilasciato alcune dichiarazioni a svsport.it dopo la promozione in Serie A: «Ho giocato cinque anni nella squadra della mia città, sono legato ai colori biancoblù e nessuno me li toglierà dal cuore. Ma quando giochi dieci anni nel Genoa ti innamori, resterei qui a vita. Due anni fa ho avuto l’occasione di assaporare la Serie A con qualche panchina, lo scorso anno a Teramo avrei dovuto giocare ma poi ho avuto un infortunio che ha rallentato il mio percorso. Quest’anno volevo fare il titolare altrove ma il club ha deciso di tenermi e anche grazie a Sturaro, che mi ha incoraggiato a rimanere, posso confermare che non potevo fare scelta migliore».

«Promozione? Il gruppo ha fatto la differenza, è stata realmente la nostra forza. I giocatori più esperti hanno preso per mano la squadra, spazzando via ogni pressione quando devi vincere a tutti i costi, e disputato una stagione magnifica. Mi aspettavo una grande festa, sapevo che sarebbe stato un momento magico ma sono sincero, non pensavo potesse essere così bello. Una giornata che non dimenticherò mai. L’esordio con la maglia del Genoa sarebbe un sogno, un desiderio che si realizza, ma anche se non dovesse arrivare non importerebbe, perché prima di tutto viene il risultato del gruppo e quest’anno c’è stato».

Sul rapporto con i colleghi rossoblù: «Con Martinez e Semper, due primi portieri, abbiamo instaurato un rapporto bellissimo, non sempre accade. Sono stato fortunato a potermi allenare con loro, ogni giorno c’è qualcosa da imparare. Merito va dato anche ai preparatori, Scarpi e Raggio Giribaldi, allenatori super preparati che non ringrazierò mai abbastanza per quanto mi hanno fatto crescere – spiega Agostino – L’idolo? Mi ispiro a Julio Cesar, mi piace in tutto, sebbene molti mi paragonino ad Angelo Peruzzi, sia per la statura ma anche per il modo di parare».

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