Il Genoa ha un futuro. É quasi scontato con un settore giovanile che prepara e lancia talenti con una cadenza impressionante tenuto conto che ad allenarsi non sono automi ma ragazzi, giovani o giovanissimi, dotati di sentimenti, emotività e caratteri differenti. Il futuro del Genoa è rappresentato da Federico Accornero, talento cristallino nato a Genova nel 2004 e che ha già debuttato tra i professionisti assieme a Luca Lipani (2005) e Brayan Boci (leva 2003): uno dei tanti genovesi, o comunque liguri, a costellare il vivaio e la Primavera rossoblù. Il fantasista ha segnato su calcio di rigore al Venezia il suo 19º gol in campionato – oltre a 2 in Coppa Italia – che lo ha reso ufficialmente scarpa d’argento del torneo alle spalle di Andrea Ferraris del Monza (20 gol, a segno contro la Feralpisalò).
La crescita di Accornero, medaglia d’argento agli ultimi giochi del Mediterraneo, è nei numeri che spesso sono inconfutabili: un anno fa era membro sottoleva del gruppo retrocessione, nessun gol segnato. Oggi è il capocannoniere del Genoa e il leader tecnico che ha lavorato anche sul proprio fisico rinforzando visibilmente le fasce muscolari degli arti inferiori per avere maggiore padronanza del corpo e vincere più contrasti avversari. Accornero, per caratteristiche accostabile a Gudmundsson, è il futuro del Grifone ma al suo fianco, come nelle migliori coppie del gol genoane, c’è anche Alessandro Debenedetti (18 reti in campionato e 2 in Coppa Italia) che è nato ed è stato acquistato dal Finale Ligure: assieme compongono un duo da 41 reti stagionali – portatore di 38 punti dei 72 complessivi – che assortisce fisicità e potenza a guizzi di bravura e dribbling, una capacità che si rintraccia sempre più rado.
Il futuro del Genoa sono loro e tutti i ragazzi del settore giovanile che parla marcatamente ligure e che continua a meravigliare.
