Abrile e la maglia blu e rossa del Genoa ’81: «Abile lavoro di sartoria»

«La squadra si ritrovò senza mute: qualcuno dice a seguito di un furto, qualcun altro dice a seguito di un allagamento dei magazzini»

Genoa-Udinese 1981
Grop e sullo sfondo Sala con la maglia a colori invertiti (foto di Museo del Genoa)

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A spasso nel tempo, attraversando le maglie del Genoa esposte al Museo. Un viaggio nei decenni del club di calcio più antico d’Italia, tra vittorie e sconfitte, cadute e risalite. Questo è il Genoa. Franco Abrile, uno dei massimi custodi della genoanità, racconta un aneddoto legato a una casacca del Grifo curiosamente blu e rossa, non rossoblù: «Il 25 ottobre 1981 la squadra si ritrovò senza mute disponibili: qualcuno dice a seguito di un furto, qualcun altro dice a seguito di un allagamento dei magazzini. Pertanto, l’allora fornitore propose di utilizzare quelle di un’altra squadra: la Sambenedettese. Di fretta e furia, i magazzinieri fecero un abile lavoro di sartoria e inserirono il logo della marca Mauri Sport, lo stemma del Genoa e lo sponsor». Il Genoa scese in campo al Ferraris contro l’Udinese e vinse 2-1 con gol di Corti e iachini.

Assieme a Mike fC e al Museo del Genoa, Franco Abrile ripercorre i tempi: «A quel tempo esistevano due tipologie di maglie in lana, una più leggera e una più pesante per i mesi più freddi. La scelta dei colori, così come le simbologie, non è mai stata casuale. Aristide Parodi (socio, campione d’Italia 1900 e infine cassiere del club, ndr) propose di inserire due Grifoni nello stemma della società, ma in seguito si iniziò a inserirne uno solo: da lì in poi, il Grifone comparve sulle carte della società e nei documenti».

Genoa 1981
Le cronache del tempo si chiedevano se la maglia del Genoa blu e rossa fosse stata utilizzata per motivi scaramantici o per errore (foto di Museo del Genoa)

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