A spasso nel tempo, attraversando le maglie del Genoa esposte al Museo. Un viaggio nei decenni del club di calcio più antico d’Italia, tra vittorie e sconfitte, cadute e risalite. Questo è il Genoa. Franco Abrile, uno dei massimi custodi della genoanità, racconta un aneddoto legato a una casacca del Grifo curiosamente blu e rossa, non rossoblù: «Il 25 ottobre 1981 la squadra si ritrovò senza mute disponibili: qualcuno dice a seguito di un furto, qualcun altro dice a seguito di un allagamento dei magazzini. Pertanto, l’allora fornitore propose di utilizzare quelle di un’altra squadra: la Sambenedettese. Di fretta e furia, i magazzinieri fecero un abile lavoro di sartoria e inserirono il logo della marca Mauri Sport, lo stemma del Genoa e lo sponsor». Il Genoa scese in campo al Ferraris contro l’Udinese e vinse 2-1 con gol di Corti e iachini.
Assieme a Mike fC e al Museo del Genoa, Franco Abrile ripercorre i tempi: «A quel tempo esistevano due tipologie di maglie in lana, una più leggera e una più pesante per i mesi più freddi. La scelta dei colori, così come le simbologie, non è mai stata casuale. Aristide Parodi (socio, campione d’Italia 1900 e infine cassiere del club, ndr) propose di inserire due Grifoni nello stemma della società, ma in seguito si iniziò a inserirne uno solo: da lì in poi, il Grifone comparve sulle carte della società e nei documenti».