Il Genoa ha lanciato sette Primavera tra i professionisti

Quaini, Coppola, Matarese, Asencio, Minardi Ierardi e Mahrous in Lega Pro; Zola, Benedetti, Fassone, Faccioli, Capotos in Serie D. La filiera genoana funziona

Alessandro Quaini (foto di Gian Paolo Coppola)

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I mister Bianchi e Bugli ci avevano fatto capire l’importanza del lavoro di squadra e del dialogo costruttivo tra i vari piani del settore giovanile del Genoa. Una vera e propria filiera che inizia dal reportaggio degli osservatori e finisce in Primavera. Calcio, valori utili in campo come nella vita, rispetto e senso di appartenenza. Perle della collana rossoblù. Così dando uno sguardo alla rosa della Primavera allenata l’anno scorso da mister Stellini ci si rende conto che ben sette calciatori hanno compiuto il salto di qualità nel mondo del professionismo.

Alessandro Quaini, fosforo di centrocampo, è stato prestato al Racing Latina, la neonata squadra pontina. Sarà un anno estremamente importante per questo ragazzo di Cremona fortissimo d’animo: sul petto la stelletta della convocazione in prima squadra per un Genoa-Roma, sulle spalle il n.54 in ricordo di papà. Poi Raul Asencio, gioiellino valenciano che proverà a incantare Novellino all’Avellino in B, Alex Coppola al Rende (fine contratto), Luca Matarese al Frosinone (pure lui svincolato dal Genoa), Viviano Minardi alla Pistoiese Mario Ierardi al Ravenna neopromosso in Lega Pro e Amir Mahrous, di Celle Ligure ma d’origine egiziana, al Siena con Michele Emmausso.

Il Genoa ha mandato anche cinque giocatori tra i dilettanti. Simone Zola, nipote di Gianfranco, ha compiuto il salto dagli Allievi A fino alla Massese (avversaria del Grifo il 31 agosto prossimo in amichevole), stessa destinazione di Riccardo Benedetti e Costantino Capotos. Il portiere Diego Faccioli, che pure lui si è allenato più volte al Pio, è stato prestato alla Pro Sesto mentre Federico Fassone è andato al Casale. Discorso a parte, ma egualmente meritorio, per Paolo Belloni, entrato nella prestigiosa università di Harvard.

In attesa di scoprire chi sarà il nuovo Salcedo o Pellegri, la Primavera del Genoa 2017-2018 deve dare una duplice risposta importante. C’è da onorare il campionato d’elite con le principali squadre italiane e raccogliere senza affanni la pesante eredità un gruppo che da qualche anno non otteneva risultati così importanti. Merito di tutti gli operatori di campo e di scrivania che gravitano attorno al settore giovanile del Genoa.

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