GRIFO D’ATTACCO – Genoa, una grande famiglia

Pianetagenoa1893.net incontra Beppe Nuti, giornalista di Telenord

Genoa Lapadula Piatek Sandro Juric

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Undici punti in sei giornate, un ruolino di marcia che sistema il Genoa ai piani alti del palazzo del calcio italiano. A Bologna è arrivata la terza vittoria stagionale, la seconda lontano dal Tempio. Parleremo dell’esaltante momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella sesta puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

La morale è che il Genoa vince anche senza Juric in panchina?Il Genoa è una grande famiglia, non solo per la grande organizzazione di gioco collettiva o per la capacità di lettura del match di mister Juric. A Bologna, una volta uscito il tecnico croato, una vera e propria guida a bordo campo, i comandi sono stati presi da Alberto Corradi: tutto è restato come prima“.

Come commenta l’espulsione di Gentiletti?Juric lo voleva togliere, Orban si stava scaldando da qualche minuto: purtroppo non ha fatto in tempo. L’allenatore del Genoa è lucido quando deve fare i cambi, lo dimostra, invece, la sostituzione puntuale di Rincon, già ammonito e ancora in ritardo di condizione. Complessivamente, il Genoa deve stare più attento ai cartellini“.

Izzo ha salvato il Genoa al 29′ con un grandioso intervento su Krejci. La fase difensiva rossoblù è perfetta, nessuno dei tre lì dietro regala qualcosa. Izzo ha marcato benissimo Krejci, un ottimo giocatore che ieri ha fatto poco e nulla. Allo stesso modo può dirsi di Verdi e Destro. Il Genoa non ha fatto segnare il Bologna per la prima volta in stagione“.

Nel secondo tempo il Genoa ha aspettato e colpito in contropiede: ho visto bene?Sì, paradossalmente il Genoa nella ripresa ha giocato meno da squadra con il Bologna in inferiorità numerica. Scelta intelligente quella di aspettare e colpire ribaltando il campo in velocità: il Genoa ha capito che se avesse aggredito alto gli avversari, ci sarebbero state molte più occasioni simili a quella capitata a Destro. Poi Ninkovic ha spaccato la partita, pure questo ragazzo è da tenere d’occhio“.

Altro gol per Simeone…Ha il senso del gol di Inzaghi, si butta dentro e ha una spiccata attitudine a scegliere il tempo giusto dell’intervento. É una prima punta di mobilità e di malizia: in casi estremi può giocare con Pavoletti ma Juric dovrebbe cambiare verso il 3-5-2. L‘allenatore ha fatto bene a invitare tutti a smettere i paragoni con papà Diego. Spero di rivedere Simeone anche contro l’Empoli così Pavoletti potrà preparere il derby senza ricadute muscolari“.

Ci può lasciare un suo ricordo del Professore Franco Scoglio?Unico, una persona straordinaria che porto nel cuore assieme a ‘Sandokan’ Silvestri, Gigi Simoni e Osvaldo Bagnoli. Parlava solo a chi lo guardava negli occhi. Viveva il calcio ventiquattro ore su ventiquattro, un uomo di campo. Era innamorato del grande calcio proveniente dall’Uruguay, del suo sistema di gioco e di alcuni uomini che, tra l’altro, portò al Genoa assieme agli africani: uno su tutti, José Perdomo, soprannominato poi ‘perdemmo’ dai genovesi.

Alessandro Legnazzi

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