GRIFO D’ATTACCO – Genoa, adesso conquista la maglia Rosa

Pianetagenoa1893.net incontra Beppe Nuti, giornalista di Telenord

Genoa Lapadula Piatek Sandro Juric

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Riecco il Grifo! Riecco la squadra che fa emozionare, fino alle lacrime, i tifosi. Uno splendido pomeriggio genovese e genoano è stato l’ideale teatro della meritata vittoria sull’Inter. Un’altra big lascia punti al Ferraris, il Grifone torna a volare. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 40ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Che cosa ci può dire sulla partita? E’ tornato il Genoa d’attacco che dà il nome alla nostra rubrica. Un Grifo ritrovato grazie a Ivan Juric: la vittoria di ieri è soprattutto merito suo. Il timone del galeone rossoblù è tornato saldamente nelle mani del Pirata. Grinta, determinazione, cattiveria, tecnica, capacità di soffrire e un tocco di malizia: con l’Inter si sono riviste tutte le componenti del calcio senza paura del tecnico croato. Juric è quello che vogliono vedere i genoani“.

Il Genoa ha vinto con tre Under 21 in campo: Cataldi, Beghetto e Biraschi. Giusta osservazione. Cataldi ha disputato una grande partita di fianco a Veloso, puro fosforo rossoblù. Biraschi ha portato a termine un compito complicato, tamponare Perisic, il miglior crossatore del campionato. Beghetto mi piace, ha un bel passo e un buon cross e contro l’Inter ha difeso bene. Peccato che l’arbitraggio di Damato non sia stato all’altezza della giornata: all’appello mancano le espulsioni di Medel e Nagatomo, oltre a un clamoroso rigore su Simeone“.

La vittoria sull’Inter darà slancio all’azione rossoblù.Il Genoa ha conquistato quattordici punti con le big del torneo mentre solo diciannove con squadre meno attrezzate. Peccato che la squadra abbia perso dei pilastri come Rincon, Pavoletti e di recente Izzo: tutti sono andati in difficoltà. Sono convinto che le attuali potenzialità del club più antico d’Italia siano da decimo posto. L’importante, però, è non dimenticare quanto accaduto da dicembre a marzo: gli errori devono servire da insegnamento per la prossima stagione. Non è da Genoa speculare sulle disgrazie altrui“.

Che impressione le ha fatto l’ambiente del Ferraris? I tifosi sono stati meravigliosi, ancora una volta. Si sono colorati di rossoblù – bellissimo, come accade in Inghilterra e in Germania – e hanno spinto la squadra. Gli riconosco il merito di aver capito le lacrime di Juric dopo il Chievo: ora quel pianto è diventato un meraviglioso sorriso. Mi è piaciuto molto il boato dopo il rigore parato da Lamanna: il portiere comasco ha confermato il suo valore, dispiace per qualche errore ma si è fatto coinvolgere psicologicamente dalla situazione negativa“.

Che Genoa vedremo al Barbera? Innanzitutto il ritiro ha portato i frutti desiderati ed è giusto proseguire su questa linea anche in quel di Torre del Grifo. Considero già salvo il Genoa, però diciamo che con un punto passano i dubbi e una vittoria sancirebbe definitivamente la fine di ogni problema. Il Grifone deve conquistare la maglia Rosa, quella del Palermo: i siciliani sono già retrocessi ma giocheranno con dignità, come ha fatto il Pescara di Zeman contro il Crotone. Al Barbera Juric confermerà la squadra vista con l’Inter: perde Burdisso ma recupera Laxalt, Pinilla penso dal primo minuto con Pandev pronto a subentrare per dare il giusto contributo. Il Genoa adesso vuole chiudere il campionato in bellezza“.

Alessandro Legnazzi, Beppe Nuti

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