Non so se la squadra si salverà oppure no, da ottimista dopo domenica sono realisticamente pessimista, ma quello che è davanti agli occhi di tutti è che il Genoa non c’è più. Lo sfogo emotivo di Juric con commozione finale dice molto. La società non riesce a darsi una presenza, i giocatori sono allo sbando e i tifosi con il lancio di fumogeni in campo hanno fatto una cazzata enorme. Il pomeriggio di unità di intenti è durato fino alle 16,12. Poi il Genoa in tutte le sue componenti si è dissolto ed è arrivata l’ennesima sconfitta che è gravissima, quasi una resa. Intendiamoci se sarà serie B le colpe non sono certo della tifoseria, non si cerchino alibi perché è da gennaio che il Genoa sta scivolando via e non volava una mosca, ma domenica nessuno si è salvato. E poi leggo sui social che per domenica c’è già la sfida tra i tifosi che occupano i distinti e quelli in Nord. ma stiamo scherzando. A chi giova? perché? intanto la squadra per il momento non va in ritiro. Personalmente, per quello che può contare, li avrei già mandati da qualche parte con presidente e tutto lo staff lì mattina e sera a guardare che cosa sta accadendo. Poi tutti allo stadio in pullman. E tra un tempo e l’altro il presidente negli spogliatoi. La serie A val bene qualche insulto. Gli insulti, a volte le minacce, li prendono anche i giornalisti dai tifosi e dai presidenti, ma siamo lì, nessuno si offende. Tutti facciamo un passo indietro perché ci sono ancora 5 punti di vantaggio. Buttato via un match ball che ne sono altri due e con l’Inter si deve vendere cara la pelle. Meglio che tutti si mettano in testa che il Crotone farà 9 punti. nessuna illusione sarà dura. E poi Burdisso e compagni si mettano una mano sulla coscienza se ce l’hanno ancora. Sono indifendibili. Ma chi spiega a lor signori che indossano una maglia che è la storia del calcio italiano?
Giovanni Porcella – Grif House da Primocanale.it
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