Il Genoa guarda con rinnovato interesse al mercato del Sud America. Da tempo il Grifone sta ragionando sull’opportunità di alcune operazioni di mercato da compiere tra Argentina, Venezuela e Uruguay. Terreno fertile di talenti, per antonomasia. Pianetagenoa ha intervistato in esclusiva Stefano Borghi, voce di Fox Sports, nonché grande pratico di calcio sudamericano.
Nella finale di Copa Libertadores è approdato il “Leicester dell’Ecuador”, l’Independiente del Valle: che impressione le ha fatto “El Tin” Angulo? “É il giocatore più intrigante del mercato internazionale. Ha disputato una positiva Libertadores, segnando tanto e in svariati modi: ha solo ventuno anni e tanti margini di miglioramento. É a metà tra un prospetto e un giocatore pronto. Dal punto di vista tecnico è potente, fa reparto da solo, un vero numero nove che può ricordare per certi aspetti Duván Zapata“.
Quali sono, invece, i punti di forza di Wilker Ángel e dove può migliorare? “Ha avuto una parabola significativa pur essendo un classe ’93. Addirittura debuttò minorenne. Dotato di una struttura fisica importante, è forte di testa tanto da regalare nel 2015 un campionato in extremis al Deportivo di Táchira. É ancora grezzo dal punto di vista tattico, questo potrebbe causargli qualche problema almeno all’inizio perché la Serie A resta un campionato estremamente tattico“.
Capitolo Lucas Alario: la situazione sembra bloccata per la presenza di un fondo internazionale. “Proprio così, sono ormai il minimo comune denominatore del calcio sudamericano. Sono certo che prima o poi Alario arriverà in Europa; il Liverpool andò vicinissimo ma saltò tutto perché le TPO sono vietate in Inghilterra. Rispetto ad Angulo è un giocatore più maturo, ad esempio ha già vinto una Libertadores. Può arrivare al Genoa, tutto è possibile, ma credo che resterà ancora sei mesi al River Plate: i Millonarios lo hanno quasi del tutto convinto“.
Il Genoa segue con molto interesse Nahitan Nández del Peñarol: le sue caratteristiche sono quelle di Rincón? “Simile al Generale, può fare il vertice basso in un centrocampo a tre come giocare a due in linea. Ho un vivido ricordo di quell’Uruguay Sub-20 della leva ’95: assieme a Mauro Arambarri, ora al Bordeaux, rubava l’occhio in una mediana dal sicuro avvenire. Nández è un centrocampista di passo, energico, ha una discreta cognizione offensiva pur essendo un giocatore d’equilibrio: volendo essere critici, nell’ultimo anno non è migliorato in proporzione alle aspettative, sfavorito altresì dalla deludente parte finale di stagione del Peñarol“.
Alessandro Legnazzi
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