Roberto Beccantini – Il Barbiere di Sibilia

L'opinione del celebre giornalista sportivo sullo stallo in Figc

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Non capisco tutto ‘sto sfascismo. C’erano tre candidati alle elezioni presidenziali della Figc e nessuno ce l’ha fatta. E allora? Era già successo. Succederà di nuovo. Chi scrive, avrebbe votato Tommasi, il piccolo Spartacus pugnalato alle spalle da Ulivieri. Perché questa aria da funerale, di sconfitta, di Capo-retto e Capo-rotto? Come se fosse la prima volta. O come se dalla politica arrivassero esempi più freschi: là dove c’era l’erba (e Tavecchio) c’è sempre Carraro (e per queste cose, anche dopo le ventitré); dall’altra parte, c’è sempre Berlusconi.
Il Belgio stette senza governo per quasi due anni e nessuno si sparò. Quando avevamo i presidenti in carica con pieni poteri, non ci facemmo mancare nulla: toto-nero, passaportopoli, scommessopoli, calciopoli, doping farmaceutico, doping amministrativo, tratta dei giovani africani. Voce del fondo: ma almeno si vincevano i Mondiali, mica si usciva con la Svezia nei play off. Al tempo: nel 1934 e ‘38 c’era Mussolini, oltre che Vaccaro; nel 2006, il commissario (Guido Rossi). Nel 1982 c’era Sordillo, sì, al quale però Franchi – sì, Artemio Franchi – aveva lasciato lo scandalo di Trinca and Cruciani.
Coraggio. Lotito-Lotita non ce l’ha fatta. Pur di promuovere il suo pupillo, Sibilia, si era trasformato addirittura in barbiere, promettendo barbe, shampoo e creste a tutti. Non è stata una sconfitta, quella di ieri: è stata una fotografia. Gli anni passano, le facce si accumulano. Dicono che dalle parti dell’Aniene, a Roma, Malagò abbia fatto una ola che nemmeno per Federica. Tocca a lui. Nel frattempo, il calcio va avanti: più attratto dalla forma che dalle riforme, più dalle riprese (della Var) che dalla ripresa, più tavecchio che tanuovo.
Questi siamo. Soprattutto: questi vogliamo essere. A proposito: qualcuno mi può dire a quanto danno Carraro commissario?

ROBERTO BECCANTINI

(Per gentile concessione dell’autore)

Roberto Beccantini
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