Onofri: “Tra Lapadula e Simeone non cambia molto”

L'ex difensore del Genoa: "Occupano posizioni simili, cambia poco e niente". Sul difensore Maripan: "Alto, non svelto, ma abile nel gioco aereo"

Claudio Onofri

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Quando a parlare è Claudio Onofri, il popolo di fede genoana si ferma e ascolta minuziosamente. Quando parla a proposito di Lapadula e Simeone, se possibile, l’effetto è raddoppiato o triplicato: ecco perché le parole dell’ex difensore del Genoa a Telenord suonano come quelle di un opinionista dalla voce autorevole, uno che da qualche tempo si interessa pure di calcio sudamericano. Se la prima domanda riguarda infatti l’argentino e l’italo-peruviano, la seconda è tutta sul difensore cileno Maripan, in orbita del Genoa.

Su Simeone e Lapadula: “Mah, devo dire che non cambia moltissimo, perché le caratteristiche sono abbastanza simili anche se noi sotto il profilo della conformazione morfologica, dei movimenti… Però le posizioni che occupano sono abbastanza simili, quelle di Lapadula e Simeone. Lapadula ha più forza, è più grintoso, è più forte muscolarmente, Simeone è giovane e ha più possibilità di miglioramento, però le zone che occupano sono abbastanza simili. Anche se come abbiamo sempre detto anche tra di noi, abbiamo visto addirittura nel Banfield che il Cholito giocava esterno. Nel calcio vale che tutto è il contrario, io non ce lo metterei mai eppure in un 4-3-3 Simeone giocava esterno. In Argentina, in Serie A, voglio dire, non in campionato degli ultimi. Però le caratteristiche sono da seconda punta, anche Lapadula ha sempre giocato prima punta a Pescara: ma non è la classica prima punta statica, che si piazza lì e aspetta il pallone, questo va anche in profondità, si muove lateralmente. Quindi voglio dire, cambia poco e niente. Io sento sempre, e mi chiama anche qualche radio di Firenze, che c’è grandissimo interesse ancora della Fiorentina in relazione alla cessione di Kalinic proprio per il Cholito Simeone”.

Su Maripan: “E’ un giocatore che ha giocato qualche partitina anche già con la nazionale cilena, che è finalista della Confederations Cup (ma lui non è convocato). Dell’Universidad Catolica, l’ho visto, mi sono andato a documentare: è un difensore centrale che gioca prevalentemente sul centro-sinistra me è destro di piede, non rapidissimo, molto alto, non svelto nei passi nei primi metri. Ha un discreto piede destro nei lanci, non ha fatto una marea di gol ma di testa si vede che quando si butta dentro è uno pericoloso. E quindi è un classe ’94, quindi ha 23 anni, non posso ovviamente darvi un giudizio completo sullo spessore, perché è difficilissimo darlo anche per quelli che conosci meglio. E’ un giocatore che è abbastanza in fase emergente, proprio in relazione al fatto che gioca in un campionato competitivo come quello cileno, che ha già esordito in nazionale cilena. Ed è una nazionale che ormai la sta facendo da padrona non solo in Sudamerica con le Copa America vinte nelle ultime due edizioni ma anche nel mondo, perché la finale la disputerà proprio contro la Germania”

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