Louis Lunari: «Invalido civile e con lo sfratto sulla testa, chiedo aiuto»

Il nostro lettore, tifoso genoano, chiede una casa popolare che non ha ottenuto nonostante la sua gravissima situazione

Louis Lunari

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Mi chiamo Luigi Murialdo, Louis Lunari è il mio nome d’arte, vivo a Genova e vi espongo la mia triste situazione. Non ho parenti o famiglia che possono aiutami, faccio nucleo familiare da solo, vivo in affitto, non ho nessun cosiddetto “imbuto patrimoniale”, ho sempre vissuto di quello che so fare, che adesso non posso fare. Ho amici, ma non ti possono certo adottare, e per la “gente comune” è sempre più dura, dati gli scenari.
Dal 2017 incluso ho problemi di salute sempre più pesanti, attualmente sono invalido civile al 100% con gravi problemi di deambulazione e con aggravamento in corso, causa un linfedema paralizzante agli arti inferiori con ricovero al San Martino dal 6 maggio al 7 giugno 2021 per camminare di nuovo, poi sono stato colpito da un ictus cerebellare al cervelletto con ricovero dal 7 luglio al 2 agosto allo Scassi di Sampierdarena e dal 2 al 23 agosto alla Colletta di Arenzano; ictus che mi ha compromesso l’equilibrio, devo utilizzare un girello per stare dritto e camminare per brevi tratti, girello fornitomi dal Presidio Asl di Genova Voltri.
A inizio luglio 2020 ho fatto domanda per il bando della casa popolare con due funzionarie dell’Ufficio Emergenza Case di Genova, soltanto a metà gennaio 2022 è uscita la graduatoria definitiva e sono stato riconosciuto definitivo alla posizione numero 14 (quattordici).
A oggi non c’è una casa popolare del Comune di Genova per me agibile per zona, palazzo e abitazione (nb; non posso fare salite, discese, lunghe distanze, scale, interne ed esterne al palazzo, e ho bisogno di avere vicino le cose essenziali come farmacia, medico curante, supermarket eccetera). Nessun ente preposto mi dice niente, nonostante tutti questi uffici, da Emergenza Case ai Servizi Sociali Ponente di Genova, sappiano che ho uno sfratto e quindi uno sgombero che mi pende sulla testa, sfratto e sgombero che sono riuscito a rinviare di tasca mia e con il supporto di amici ed enti quali Caritas, Gasu, Centro di Ascolto di Pegli e Fondo Antiusura.
Non sono occupante abusivo, e fino al 28 febbraio scorso abitavo in via Opisso in accordo col padrone di casa. Nonostante non fosse necessario perché bastava incontrarsi nei giorni precedenti, il 28 febbraio scorso, nella speranza di rinviare lo sgombero pagando subito fino a 4 mensilità piene e anticipate per prendere io tempo, ho subito l’umiliazione di dover aprire la porta di casa a una squadra di ben sette persone, a cui ho chiesto di poter rinviare lo sgombero al 29 marzo. Per farlo, ho dovuto pagare in contanti sul momento 1350 euro, ovvero 600 canone + 140 spese amministrazione (+ 10 euro senza resto) e le spese della per me ripeto inutile operazione di sgombero, cioè 600 euro (dicono che li dovevo).
A oggi non ho notizie di una casa popolare per me agibile. A oggi, nonostante io, per prendere tempo, che è la mia unica speranza, che senza una casa è quasi la morte, sia disposto stringendo i denti a versare qualche mensilità anticipata e subito, sembra non ne vogliano sapere, lo stesso ufficiale giudiziario a inizio marzo mi ha scritto che il padrone di casa si starebbe preparando allo sgombero forzato.
Io posso parlare purtroppo solo per me, ma questa è la storia che io sto vivendo, e dico solo che può capitare ad altri.

Luigi Murialdo (Louis Lunari)

louislunari@gmail.com

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