Il Pm chiede 14 anni per l’agente Spaccarotella

La famiglia di Gabriele Sandri ha chiesto una provvisionale di 500mila euro all'agente imputato per omicidio colposo


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14 anni di pena per l’agente Luigi Spaccarotella indagato per omicidio colposo per aver ucciso Gabriele Sandri sono stati chiesti stamane dal Pm Luigi Ledda. Ha distrutto una vita umana, ma anche la sua”. Cosi’ il Pm Ledda, nella sua requisitoria ha affermato che, Spaccarotella aveva la consapevolezza “del concreto pericolo di centrare l’abitacolo e cagionare la morte di qualcuno degli occupanti quindi ‘la sanzione deve essere corrispondente al grado del dolo”, e per l’omicidio volontario sono previsti 21 anni di reclusione. Pero’, ha sottolineato il magistrato, “l’agente e’ meritevole del riconoscimento delle attenuanti generiche’, ed ha chiesto la riduzione di un terzo della pena che da 21 passa a 14 anni di reclusione: “L’agente ha distrutto una vita umana ma anche la propria – ha concluso Ledda – paga anche la sua famiglia”.

Michele Monaco, avvocato che assiste i famigliari di Gabriele Sandri, ha chiesto una provvisionale da 500mila euro. La famiglia Sandri e’ parte civile nel processo che vede imputato l’agente Luigi Spaccarotella, nei cui confronti oggi il pm di Arezzo Giuseppe Ledda ha chiesto una condanna a 14 anni, 7 in meno dei 21 previsti per l’omicidio volontario, in quanto al poliziotto sono state riconosciute le attenuanti generiche. ”Non giudico la richiesta – ha detto l’avvocato Monaco – ma giudico negativamente la modalita’ con la quale sono state richieste le attenuanti generiche. Non mi e’ piaciuto il parallelo fra la famiglia Spaccarotella e quella dei Sandri, moralmente non e’ possibile paragonarle”. Secondo il legale ”Spaccarotella voleva fermare a tutti i costi quella macchina, anche accettando il rischio di colpire le persone che vi erano dentro”.

I legali dell’agente Luigi Spaccarotella, nell’arringa di domani cercheranno di dimostrare ”l’insussistenza del dolo, l’esistenza di fattori causali estranei alla condotta dello Spaccarotella che hanno determinato questo tragico fatto, la totale mancanza di un movente che avrebbe dovuto necessariamente sorreggere un elemento psicologico di dolo, di volonta’ di uccidere una persona”. Lo afferma Federico Bagattini, l’avvocato che assiste l’agente della Polstrada, per il quale il pm di Arezzo Giuseppe Ledda ha chiesto 14 anni di reclusione, 7 in meno di quanti sono previsti per l’omicidio volontario; a Spaccarotella il pm aretino ha riconosciuto ”il dolo”, ma anche le ”attenuanti generiche”. Richieste, quelle di Ledda, ”ampiamente prevedibili e del tutto coerenti con l’andamento delle indagini e della conduzione dell’istruttoria dibattimentale – ha commentato Bagattini – Nessuna sorpresa, del resto neppure la parte civile ha detto cose che non ci aspettavamo. Piuttosto, sono stati liquidati in maniera troppo sbrigativa alcuni argomenti, forse perche’ non cari all’ipotesi dell’accusa, primo fra tutti quello della deviazione, e della possibilita’ di determinare l’entita’ della stessa”. L’avvocato, nella sua arringa di domani cerchera’ di ”dimostrare il divario che esiste tra dolo eventuale e la colpa, potremmo arrivare anche alla colpa cosciente”.

 

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