Genova International School of Soccer punta anche su Singapore

Nello staff della scuola calcio ci sono due ex del Genoa: l'ex allenatore Rino Lavezzini e l'ex general manager Fabrizio De Poli


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Il progetto è ambizioso, le idee sono chiare. E ora la Genova International School of Soccer punta forte anche su Singapore. A San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, un folto gruppo di promesse calcistiche provenienti dalla città stato asiatica si sta allenando agli ordini di Rino Lavezzini, navigato tecnico che in passato ha guidato anche Genoa, Mantova e Catanzaro e vissuto esperienze importanti all’estero, in Lituania con il Suduva, e in Romania con Petrolul Ploiesti e National Bucarest. “Con questi ragazzi bisogna lavorare soprattutto sull’aspetto mentale – sottolinea Lavezzini a Sportal.it -. A livello tecnico e tattico stanno crescendo vertiginosamente: faticano però a capire che il calcio non è solamente divertimento, ma è sacrificio proiettato verso la vittoria. In questo sport si gioca per vincere, quando si perde la sconfitta si accetta con fair-play, ma prima bisogna lottare per i 3 punti. A volte loro si accontentano di segnare un gol, sono contenti così. Ma piano piano stanno capendo che se vogliono diventare dei professionisti è necessario che cambino atteggiamento. E’ comunque molto positivo il fatto che siano umili e che vogliano apprendere”.

Nello staff, con Lavezzini, ci sono Fabrizio De Poli, artefice del Cittadella dei miracoli ed ex general manager del Genoa, e Guglielmo Ferrari, allenatore dei portieri anche con Bersellini all’Inter. A guidare la Genova International School of Soccer è Morris Pagniello, che in Italia ha portato anche calciatori provenienti da Australia, Nuova Zelanda e Canada, ora in Veneto, in un altro campus del gruppo, insieme a John Curtis, ex calciatore di Manchester United e Nottingham Forest. “Sono italo-australiano – spiega Pagniello – e tutti sanno che i maestri del calcio arrivano dalla Penisola. Cinque anni fa ho deciso quindi di creare un ponte dall’Australia all’Italia e con il passare del tempo ho ampliato il mio raggio d’azione. Per i ragazzi è fondamentale avere un confronto con i loro coetanei di altre nazioni, sia dal punto di vista culturale che agonistico, per capire a che livello sono in questo momento e fino a dove possono arrivare. Abbiamo stretto rapporti con alcune importanti società calcistiche e con orgoglio possiamo dire che alcuni dei nostri ragazzi hanno già trovato collocazioni importanti”.

Da Singapore, nei prossimi giorni, sbarcherà in Italia Fandi Ahmad. Nel 1983, con la casacca degli olandesi del Groningen, andò a segno contro l’Inter in Coppa Uefa. “In patria è un idolo vivente – puntualizza Lavezzini -. I ragazzi lo stanno aspettando con ansia: sognano di diventare come lui. E noi facciamo di tutto per tracciare la via”.

 

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.