***DOPO CAGLIARI E’ GIA’ TEMPO DI DOSSIER ARBITRALE***

Senza una serie incredibile di errori e sviste dei direttori di gara, il Genoa potrebbe occupare la terza posizione: sono ben sei le partite che evidenziano episodi da recriminare


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Ci risiamo. Sono trascorse appena nove giornate ed il Genoa avrebbe già la possibilità di inviare un corposo dossier arbitrale. Ben sei, infatti, le gare in cui i rossoblù hanno qualcosa da recriminare. Ecco, di seguito, l’elenco completo delle malefatte ai danni dei rossoblù.

Terza giornata: GENOA – NAPOLI – Tagliavento di Terni.

Mimmo Criscito viene espulso per una parola di troppo all’arbitro. Nulla da eccepire se non che il genoano, finora, sia stato uno dei pochi a pagare per un comportamento sbagliato ma generalizzato. I labiali dei giocatori di mezza serie A ne sono la conferma.

Poco più tardi Campagnaro non arresta la corsa e colpisce volontariamente Amelia in uscita, che resta a terra stordito alcuni minuti. Fallo da rosso diretto, ma l’arbitro propende per la semplice ammonizione.

Quarta giornata: CHIEVO – GENOA – Rocchi di Firenze.

I padroni di casa beneficiano di un rigore quantomeno dubbio dopo appena due minuti di gioco, per un presunto fallo di Biava su Bogdani.

Sesta giornata: UDINESE – GENOA – Trefoloni di Siena.

Clamoroso il “mani” in area di Domizzi ad inizio secondo tempo. Grave la decisione dell’arbitro, che nota il fallo ma assegna un’improbabile punizione dal limite. Il punteggio era ancora fermo sullo 0-0.

Settima giornata: BOLOGNA – GENOA – Gervasoni di Mantova.

L’arbitro estrae il secondo giallo all’indirizzo di Mesto al 3′ della ripresa per un fallo di mano inesistente. Anzi, è il genoano a subire la carica di un avversario. A dieci minuti dal termine, il fischietto lombardo si inventa un rigore a favore dei locali per un contatto tra Tomovic e Tedesco. Da sottolineare che, nell’intervallo, alcuni tesserati del Bologna si sono recati all’interno dello spogliatoio di Gervasoni per protestare vivacemente riguardo ad alcune decisioni assunte nei primi quarantacinque minuti di gioco.

Ottava giornata: GENOA – INTER – Morganti di Ascoli Piceno.

Netto fallo di rigore al 2′ del primo tempo ai danni di Floccari. L’arbitro sorvola. Grandi dubbi sul gol annullato a Milanetto che avrebbe potuto riaprire la gara. Manca un “rosso” a Balotelli.

Nona giornata: CAGLIARI – GENOA – Gava di Conegliano Veneto.

Le veementi ed immotivate proteste nell’intervallo da parte di diversi esponenti cagliaritani sono alla base del pessimo secondo tempo dell’arbitro Gava, che prima convalida ai sardi un gol in netto fuorigioco, poi regala un rigore per fallo di mano di Biava ed infine completa l’opera mandando anticipatamente sotto la doccia Emiliano Moretti.

Per correttezza, è doveroso ammettere che, in alcuni frangenti, è stato il Genoa a beneficiare di sviste arbitrali. Il rigore fischiato ai rossoblù allo scadere del primo tempo di Genoa – Napoli non pare limpido. Sculli viene toccato da Campagnaro ma non sembrano esserci gli estremi per concedere la massima punizione.

Nelle battute conclusive di Chievo – Genoa, con il risultato ormai compromesso, Rocchi di Firenze fischia un rigore molto discutibile per fallo di Floccari. Lo stesso attaccante, dagli undici metri, si farà ipnotizzare da Sorrentino.

In Juventus – Genoa, annullati due gol per fuorigioco alla Juventus. Valido quello di Trezeguet, giustamente non convalidato quello segnato da Chiellini.

Da rimarcare anche le proteste della Roma per la mancata espulsione di Biava per fallo da ultimo uomo, ma secondo alcune interpretazioni, il signor Morganti ha assunto la decisione corretta.

Claudio Baffico

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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