Aveva annunciato lo “zio Balla”: «Non si deve lasciare spazio agli attaccanti dell’Inter». Bene: infatti, nei primi 32 secondi, la difesa genoana non era nemmeno entrata in campo, era ancora nello spogliatoio a studiare come fare a «non dare spazio» ai vari Lukaku, che ha segnato subito, e Lautaro.
Titoli della vigilia: “Sarà la partita della sorpresa”. Infatti: tre pere e potevano essere sei o sette, se “Santo Perin” non fosse tornato un portiere degno della Nazionale.
Perché tutto questo? Semplicemente perché, anche se non hanno voluto confessarlo, sia i giocatori che il tecnico pensavano soltanto al derby di dopodomani. Ballardini ha mandato in campo “solo” due titolari, gli altri erano in panchina. I giocatori pensavano alla stracittadina, perché pensando alla Sampdoria sono entrati in campo deconcentrati, privi di motivazioni, senza quella spinta e quella voglia di “fare la partita” che li aveva caratterizzati nelle precedenti gare.
Per carità: l’Inter è l’Inter, capolista e avversario di grande blasone, ma una partita si può perdere, giocando con dignità, con forza, uscendo dal campo a testa alta. Invece i rossoblù sono usciti a testa bassissima, speriamo che almeno uscendo i pensieri fossero rivolti alla stracittadina, veramente. Perché a questo punto, per dignità verso i tifosi, contro i blucerchiati si dovrà disputare una grande partita, una di quelle “da Genoa”.
Eppure, nonostante tanti cambiamenti, vi sono stati alcuni sprazzi di discreto gioco da parte del Genoa: c’è dunque stoffa anche nei giocatori di “seconda fila”, ma ovviamente ciò non è bastata per fornire una prestazione convincente.
Allora, ci si prepari al derby come “Dea Eupalla” comanda, perché appena dopo il Genoa dovrà affrontare la Roma all’Olimpico. E fare punti è comunque indispensabile per non perdere i distacchi dalla zona retrocessione. Gli 11 punti dal Cagliari terzultimo sono ora diventati ottoe ci vuole poco, molto poco, per ritornare a soffrire.
Sia chiaro, a nostro avviso, la sconfitta di Milano può, dopo le convincenti prestazioni precedenti, considerarsi un “incidente di percorso”. Non sono certo queste le partite in cui bisogna cercare i punti ad ogni costo. Ora però, basta con questi “incidenti”, è necessario ritornare ad essere la squadra forte e compatta di prima, con i momenti tipici dei rossoblù con anima, coraggio e cuore.
Ora Ballardini si starà interrogando: «Avrò fatto bene a cambiare così tanto?». Probabilmente, la risposta arriverà mercoledì sera dal Ferraris. Fra le fila dei prossimi avversari, per fortuna, non ci sono un Lukaku oppure un Lautaro, ma attenzione, i difensori rossoblù non dovranno più perdere tempo a ritardare l’entrata in campo…
Vittorio Sirianni