Chiesti due anni dal Pm per Preziosi per doping amministrativo al Genoa (aggiornamento)

Il prossimo 7 luglio gli avvocati difensori replicheranno alle argomentazioni della pubblica accusa. Già  dopo la requisitoria, i legali hanno evidenziato l'insussistenza delle accuse


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Il Pm Massimo Terrile ha chiesto oggi due anni di reclusione per Enrico Preziosi per emissione di fatture su operazioni inesistenti. La richiesta di condanna è stata svolta nell’ambito dell’inchiesta sul doping amministrativo aperta nel 2006 che coinvolse il Genoa: al vaglio processuale sono i bilanci 2002 e 2003. L’udienza si è tenuta di fronte ai giudici della Seconda sezione penale del primo collegio del tribunale di Genova Devoto, Cascini e Guerello. Gli avvocati difensori replicherano all’arringa del Pm il prossimo 7 luglio.

Un anno di reclusione è stato chiesto dallla pubblica accusa per lo stesso reato per anche per l’ex direttore generale Giovanni Blondet (attuale vicepresidente). Il magistrato ha chiesto inoltre la prescrizione per il reato di falso in bilancio ipotizzato a carico di Preziosi e Blondet: lo stesso è stato richiesto anche per Giorgio Lugaresi (Cesena), Gabriele Valentini (Cesena), Franco Soldati (Udinese), Pierpaolo Marino (ex dg Udinese).

Subito dopo la requisitoria del Pubblico ministero, i legali degli imputati e del Genoa Cfc hanno evidenziato l’insussistenza delle accuse relative al falso in bilancio, indipendentemente dalla richiesta di prescrizione, sia dell’ipotesi di false faturazioni fiscali. Gli episodi contestati dalla pubblica accusa a Cesena, Udinese e Genoa riguardano le stagioni 2002-2003 e 2003-2004. «In particolare – hanno sottolineato gli avvocati – circa tale reato appare a tutti di solare evidenza che nell’operazione di scambio tra società di giocatori di pari valore l’Iva attiva e passiva si elidono reciprocamente donde la neutralità dell’operazione medesima a tali fini e l’inesistenza di danno e pericolo alcuno per gli interessi dell’Erario, come del resto è stato sottolineato dal Consulente Prof. Perini escusso in aula alla scorsa udienza». L’amministratore delegato del Genoa Alessandro Zarbano compare nel processo come attuale legale rappresentante della società rossoblù, chiamata in giudizio come persona giuridica per l’accusa di falso in bilancio. Gli avvocati hanno precisato che all’epoca dei fatti contestati Zarbano non aveva alcun tipo di incarico nella squadra.

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