Altre quattro presunte gare coinvolte nello scandalo calcioscommesse?

Come riporta il Corriere del Mezzogiorno, si aggiungerebbero altre quattro gare alle due partite coinvolte nello scandalo calcioscomesse per le quali ci sono emersi elementi certi (Modena-Avellino e Avellino-Reggina). Si tratta di Cesena-Avellino del 3 maggio, Avellino-Spezia del 10 maggio, Avellino-Trapani del 13 maggio e Padova-Avellino del 31 maggio. “Di certo, come racconta il pentito […]


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Come riporta il Corriere del Mezzogiorno, si aggiungerebbero altre quattro gare alle due partite coinvolte nello scandalo calcioscomesse per le quali ci sono emersi elementi certi (Modena-Avellino e Avellino-Reggina). Si tratta di Cesena-Avellino del 3 maggio, Avellino-Spezia del 10 maggio, Avellino-Trapani del 13 maggio e Padova-Avellino del 31 maggio.

Di certo, come racconta il pentito Antonio Accurso e come si evince chiaramente dalle intercettazioni, il clan cercò di truccare, corrompendo i giocatori, Avellino-Trapani (terminata 3 a 3) e Padova-Avellino (terminata 1 a 0). Nel primo caso tuttavia non fu possibile, nel secondo il tentativo fu bloccato dai carabinieri che arrestarono Accursio. Sui due incontri rimanenti, Cesena-Avellino (terminata 2 a 0) e Avellino-Spezia (2 a 0) i sospetti, almeno al momento, restano tali” si legge sul quotidiano on line.

Dalla richiesta di misura emerge che Izzo, avulso dal contesto familiare criminale, avrebbe avuto contatti con Giuseppe Corcione, ritenuto il cassiere del clan della Vanella Grassi.

Il primo sunto dei Carabinieri è datato 10 maggio 2014: «Izzo chiama Corcione al quale dice che deve fare un’ambasciata. Corcione gli dice che sta a Pozzuoli a cena e che comunque l’auto se l’è venduta. Armando dice che si tratta di altro. Armando gli dice che allora ritorna domani. Corcione conferma per domattina». La seconda telefonata è del 18 maggio: «Izzo chiama Corcione il quale dice di essere a Mergellina e che comunque non ha reperito terza persona per prestare l’auto ad Armando. Quest’ultimo lo rimprovera per averlo fatto andare là inutilmente».

Pini e Millesi nutrivano una sorta di venerazione per i vertici del clan. A quanto pare il primo inviò un messaggio a Salvatore Russo: “Grazie. Siete davvero belle persone e sono contento di aver conosciuto anche il tuo amico, è proprio una grande persona“.

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