Riva: “Conobbi De André con un whisky, era un grande”

"Adoro 'Preghiera in gennaio' e 'Bocca di rosa' di Faber"

Riva
Gigi Riva premiato col Collare d'oro dal presidente del Coni Malagò nel 2017 prima di Cagliari-Juventus allo stadio Sant'Elia (Getty Images)

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La Sardegna. Quella che Fabrizio De André consiglio “al buon Dio di regalarci come paradiso“. L’Agnata come l’Hotel Supramonte che relegò Faber e Dori Ghezzi nell’agosto 1979, il rapimento, la richiesta del risultato domenicale del Genoa ai rapinatori. É storia, ma che storia.

Gli Anni ’70 sardi furono gli anni di Gigi Riva e dello storico scudetto. L’ex attaccante del Cagliari ha confidato queste parole in un’intervista al Corriere della Sera: “Ancora oggi ascolto Fabrizio De André: amo ‘Preghiera in gennaio’ e ‘Bocca di rosa’. Lo conobbi a casa sua, uno di fronte all’altro su due divani diversi. Faber era chiuso, io ridicolo. A un certo punto si alzò ed è andato a prendere una bottiglia di whisky, ne versò un bicchiere per ciascuno e lì partimmo come treni. Gli chiesi come trovava l’ispirazione per scrivere e mi confidò che di giorno dormiva e di notte usciva per ascoltare i rumori della campagna. Era un grande“.

Prima di Cagliari-Juventus, Gigi Riva ha ricevuto il Collare d’Oro dal presidente del Coni Giovanni Malagò. É la massima onorificenza dello sport italiano.

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