Nicchi: “Non so se il Var ci sarà anche l’anno prossimo”

Il presidente degli arbitri precisa: "Ma credo di sì e lavoriamo affinché possa funzionare ancora meglio. Solo al termine del primo anno di applicazione capiremo dove potrà essere migliorabile"

Nicchi
Il presidente dell'AIA Marcello Nicchi (Gabriele Maltinti/Getty Images)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Il Var appena cominciato, potrebbe finire già a fine stagione. Lo ha spiegato Marcello Nicchi, presidente dell’Aia, ai microfoni di Rai Sport: “Non so se il Var ci sarà anche l’anno prossimo in Serie A, ma credo di sì e lavoriamo affinché possa funzionare ancora meglio. Solo al termine del primo anno di applicazione capiremo dove potrà essere migliorabile”.

Nicchi evidenzia i lati positivi dell’introduzione della tecnologia in campo: “Sta andando molto bene, bisogna prendere in considerazione il fatto che è uno strumento tecnologico che porta benefici e giustizia, ma che stiamo applicando da pochi mesi per cui è migliorabile. I riconoscimenti che arrivano, inoltre, ci gratificano perché molti Paesi europei prendono l’Italia come esempio. Come categoria abbiamo l’obbligo di seguire un protocollo rigido e complicato e alla fine del primo anno di sperimentazione probabilmente verrà aggiustato. Di conseguenza, l’innovazione tecnologica va migliorata, ma a volte quelli che vengono classificati come errori non sono tali, ma episodi su cui la tecnologia non può intervenire. Nella maggioranza dei casi, però, il Var è stato di grande supporto. Devo dire anche che a noi non sfugge niente, tutte le partite vengono riviste e vivisezionate e viene fatta una relazione che esamina in complesso la partita e inviata a un’università svizzera che analizza tutto. Se in una giornata vengono sbagliati, ad esempio, quattro calci d’angolo, si va a capire il motivo”.

Riguardo ai tempi lunghi delle decisioni derivanti dall’utilizzo del Var, il presidente dell’Associazione italiana arbitri tiene a precisare: “Il singolo episodio è fine a se stesso, quando invece gli errori si ripetono può essere che la tecnologia debba essere modificata e in tal senso c’è il progresso. L’arbitro al Var è quello che decide e lo fa anche in base alle immagini che gli vengono fornite e devo dire che gli operatori stanno facendo un grande sforzo per crescere dal punto di vista della tempestività. Quando il Var interviene in modo silente o modifica una decisione, viene tutto registrato e serve anche per capire dove serve maggiormente lo strumento tecnologico. E’ un lavoro affascinante e le eventuali modifiche verranno fatte quando sarà il momento. Degli episodi singoli non ne parlo, perché tutti vengono esaminati da chi di dovere e vi assicuro che vengono rivisti tutti gli episodi che accadono in una partita”.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.