Lettera, la testimonianza di Daniela Tasso: “Orgogliosa della mia Genova”

L'infermiera dell'ospedale Galliera riporta in questa lettera il racconto delle ore frenetiche dei soccorsi dopo il crollo del ponte Morandi


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Riceviamo e pubblichiamo da Daniela Tasso, infermiera dell’Ospedale Galliera di Genova.

La mia Genova non è in ginocchio. La mia Genova è forte. La mia Genova reagisce. L’ho visto nell’organizzazione tempestiva dei soccorsi. L’ho visto nella mia Azienda, l’ospedale Galliera, che ha subito attuato il piano di emergenza. L’ho visto nei miei colleghi che si sarebbero fermati oltre il turno a prescindere dall’obbligo imposto dal direttore sanitario. L’ho visto nella disperazione della mia amica e collega Sara Solinas in ferie che avrebbe voluto essere lì con noi invece che al mare. L’ho visto nel racconto del mio amico Vigile del Fuoco, Massimo Durante, che raccontandomi i drammatici soccorsi alle persone sotto le macerie o sospesi nel vuoto, vivi, con accanto il corpo senza vita del proprio caro, annegava le parole nelle lacrime. Nessun impegno oggi, nessuno svago o appuntamento poteva distrarci dalla volontà di aiutare. Tutti, Polizia municipale, Polizia, Carabinieri, Vigili del fuoco, Protezione civile, medici, infermieri, soccorritori: tutti pronti ad aiutare. E cittadini sconvolti che in silenzio rivolgevano preghiere e pensieri alle vittime e alle loro famiglie. Io poi sostanzialmente non ho fatto nulla ed anzi, quando dall’ospedale ci hanno “liberato”, ho provato un senso di inutilità. Vomito parole perché ho bisogno di farlo, Sono arrabbiata perché così non si può morire. Ma sono fiera. Oggi sono fiera di questa città: Genova non è in ginocchio!

Daniela Tasso

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