Le storie de “Il Falco e il Gabbiano”: il campione di basket Aleksandr Belov e il cantante George Michael e Frankenstein

Il programma di Enrico Ruggeri in onda dal lunedì al venerdì alle 15.30 su Radio 24

Enrico Ruggeri

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Dopo aver raccontato la storia del più grande suicidio di massa mai accaduto nella storia nel villaggio di Jonestown, in Guyana e la storia della pornostar Linda Lovelace proseguono le puntate de Il Falco e il Gabbiano su Radio 24.

“Sulle ali di carta”, domani Enrico Ruggeri racconta la storia di un uomo vissuto sul finire del Settecento. Uno scienziato, un ricercatore, la cui folle ambizione si rivela per lui fatale. Inizialmente spinto da motivazioni sacrosante, la morte prematura della madre che lo porta a cercare di debellare le malattie e allungare la vita, arriva a concepire qualcosa di terrificante: infondere la vita alla materia inanimata. Alle 15.30 su Radio 24 la storia del dottor Victor Frankenstein.

Giovedì 13 aprile Il Falco e il Gabbiano si sposta a Monaco, nel 1972, durante le complicati Olimpiadi funestate dalla strage al villaggio libico, la strage dei Fedayn. Olimpiadi in piena Guerra fredda. Erano gli anni in cui gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica si contendevano la predominanza del mondo anche grazie allo sport. E la finale di basket di quelle Olimpiadi è proprio tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Inutile ricordare come gli Usa hanno sempre vinto nel basket: questa volta no. Perdono durante i tre secondi più importanti della storia del basket. Tre secondi in cui Aleksandr Belov, con la sua impresa sportiva, ha rischiato di far scoppiare la terza guerra mondiale. Enrico Ruggeri racconta la sua storia alle 15.30 su Radio 24 insieme allo scrittore Emiliano Poddi e l’ex cestista e dirigente sportivo italiano Dino Meneghin.

Per chiudere la settimana de Il Falco e il Gabbiano, venerdì 14 aprile, Enrico Ruggeri racconta su Radio 24 l’ascesa di un grande cantante pop che prima dà vita a un duo, gli  Wham!, e poi va avanti a cantare da solo. È la storia di George Michael e del concerto di Wembley nel quale si guadagnò i galloni di unico possibile erede di Freddie Mercury come cantante dei Queen.

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