La Iafa ha presentato il 5 ottobre scorso al Consiglio di Stato il ricorso «per l’annullamento o l’emendamento del regolamento procuratori sportivi Figc entrato in vigore il 1° aprile 2015», si legge in una nota dell’associazione. Nel comunicato la Iafa ci tiene a precisare «che il prosieguo dell’azione giudiziale non ha l’intento sostanziale di avversare l’operato della Figc, ma piuttosto di fornirle ulteriori formali riscontri dell’illegittimità e della criticità di detto regolamento, in vista delle prossime riforme di settore, annunciate anche dal presidente federale Carlo Tavecchio attraverso recenti dichiarazioni stampa, che condividiamo a pieno».
L’associazione degli agenti di calciatori formula anche una proposta: «A tale riguardo la Iafa ritiene che qualsiasi tipo di “intervento regolatorio” dovrebbe essere necessariamente concertato in fase istruttoria e successivamente ratificato dai competenti organi governativi (Ministero dello Sport, Ministero del Lavoro, Coni) formalmente resi edotti e relazionati da codesta associazione su tale questione, da ritenersi .incontrovertibilmente di “pubblico interesse”». La nota si conclude: «In tale ottica si auspicano incontri consultivi collegiali tra tutte le parti interessate, che a nostro avviso non possono prescindere dalla partecipazione di una rappresentanza della categoria professionale degli agenti».