Raccolti 170mila euro per continuare a studiare, per non cancellare i sogni dell’infanzia, per salvare i progetti dell’adolescenza. Otto famiglie straziate dal dolore ricevono dal Rotary una testimonianza di affetto e un aiuto concreto per ritrovare un po’ di serenità economica.
Nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi si è conclusa ieri l’iniziativa rotariana “Un ponte di solidarietà per Genova”. La raccolta fondi aveva un obiettivo ben definito: il sostegno temporaneo delle madri e dei figli, che nel tragico crollo del Ponte Morandi a Genova, hanno perso il capofamiglia. Il pilastro della casa, che oltre all’amore di marito e di padre, garantiva la sicurezza economica. Il contributo permetterà alle mamme di crescere i bimbi più piccoli (ce ne sono di appena uno, due, tre, quattro anni); agli adolescenti di proseguire negli studi; ai più grandi di frequentare l’università e diventare adulti anche senza il punto riferimento paterno. Centosettantamila euro sono una goccia nell’oceano del dolore, ma concedono una piccola tregua negli affanni quotidiani, in attesa che si sblocchino i risarcimenti legali.
Le famiglie, che hanno ricevuto ieri, esattamente cinque mesi dopo il crollo, il contributo del Rotary, sono state individuate insieme con il Comune di Genova. L’Assessore al Bilancio e Patrimonio Pietro Piciocchi ha, infatti, lavorato a stretto contatto di gomito con il Governatore del Distretto 2032 del Rotary, Gian Michele Gancia, nel definire i criteri di ripartizione dei fondi, basati principalmente sull’età degli orfani. Il 23 per cento dei 170 mila euro sono destinati a una famiglia straniera, il 44 per cento a famiglie residenti al di fuori del territorio del Distretto 2032, che comprende tutta la Liguria e le province piemontesi di Alessandria, Asti e Cuneo. Una ripartizione che conferma la vocazione internazionale del Rotary, perché nella sofferenza tutti sono uguali e poco importa dove si è nati.
La macchina della solidarietà rotariana si è subito messa in moto, quando il Ponte dell’autostrada si è abbattuto come uno tsunami su Genova alle 11.36 di martedì 14 agosto. Ponte Morandi è crollato dall’alto dei suoi novanta metri su case, fabbriche, strade e ferrovie, uccidendo, straziando, infrangendo sogni, distruggendo speranze: 43 morti, quindici feriti, oltre 600 sfollati. Un disastro epocale che ha spezzato in due la Liguria, isolato il Nord Ovest del Paese, fermato i collegamenti con il porto, colpito le attività produttive.
«L’insieme delle donazioni – spiega il Governatore Gancia – è formato da contributi di importo molto vario, significa che il Rotary ha interpretato un sentimento dell’animo condiviso da tutti: essere vicini a persone in difficoltà e aiutarli a superare un momento estremamente delicato della loro vita». Alla mobilitazione hanno risposto i 2.500 rotariani del Distretto 2032, che si sono tutti sentiti feriti e coinvolti nella tragedia. Il Rotary è presente a Genova dal lontano 1924, in questi oltre novant’anni i rotariani hanno sempre condiviso i successi e le disgrazie della città; undici Rotary Club, su 41 del Distretto 2032, sono genovesi.
Al “Ponte di solidarietà per Genova” hanno partecipato anche i giovani del Rotaract e i ragazzi dell’Interact. Non soltanto la raccolta fondi, sul conto aperto presso la Banca Passadore, ma anche altre iniziative hanno permesso di arrivare in poco tempo a 170 mila euro, il più alto contributo di solidarietà mai raggiunto dai Distretti rotariani italiani. Ci sono stati, fra l’altro, due concerti, uno al Teatro Chiabrera a Savona, l’altro all’Auditorium delle Clarisse a Rapallo, generosamente offerti dagli artisti.
Offerte importanti sono arrivate dalle magliette della solidarietà “targate” Rotary, di cui la “numero uno” è stata consegnata al Sindaco Marco Bucci. Sulla maglietta i due tronconi del Ponte Morandi sono uniti dal logo del Rotary, dal logo del Rotaract, i giovani rotariani “under 30”, e dal logo dell’Interact, i ragazzi “under 18”. L’iniziativa della “t-shirt” ha avuto grande successo, ne sono state distribuite oltre 6.300 e ci sono state molte richieste all’estero. Quella più lontano è finita a Krasnoyarsk, in Siberia, altre sono partite per Bratislava, San Pietroburgo, Francia e per tutta l’Italia, isola di Ischia compresa.
«Siamo riusciti – dice il Governatore Gian Michele Gancia – a trasformare le donazioni in contributi concreti che migliorano la vita delle persone e che sono in linea con due obiettivi prioritari del Rotary: sostenere la madre e il bambino e la formazione dei giovani».