Choc a Napoli: esposto manichino giallorosso con corda al collo. Lo zio di Ciro: “E’ peggiorato”

Dopo quasi un mese dal ferimento grave di Ciro Esposito prima della finale di Coppa Italia c’è stato un episodio allucinante a Napoli. L’edizione on line del quotidiano Il Mattino riporta che nel quartiere della Sanità è stato appeso un manichino, indossante la maglia della Roma, con una corda al collo. Accanto c’è uno striscione che […]


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Dopo quasi un mese dal ferimento grave di Ciro Esposito prima della finale di Coppa Italia c’è stato un episodio allucinante a Napoli. L’edizione on line del quotidiano Il Mattino riporta che nel quartiere della Sanità è stato appeso un manichino, indossante la maglia della Roma, con una corda al collo. Accanto c’è uno striscione che recita così: «Ciro, non faremo festa finché di Gastone non avremo la testa. Romanista infame». «Gli striscioni choc – si legge su ilmattino.it – sono stati rimossi nel corso della mattina dalla polizia. Erano spuntati sui resti di una torre medievale, in seguito all’iniziativa di un abitante del rione. Non c’entrerebbero, dunque, frange estreme della tifoseria partenopea. Gli slogan offensivi non hanno toccato solo a “Gastone” De Santis, ma sono stati rivolti anche a Totti e sua moglie Ilary Blasi. Su un muro, poco distante, è comparsa anche la scritta, in rosso acceso, “Speziale libero” (la stessa apparsa sulla maglia che è costata il Daspo a Genny ‘a carogna) e poi il classico – e doveroso – “Ciro non mollare”».

Lo zio di Ciro, Vincenzo Esposito, ha commentato così l’episodio: «Non siamo per la violenza, ma per la giustizia». Inoltre ha aggiunte che le condizioni di Ciro sono diventate critiche: «Purtroppo nelle ultime ore è peggiorato. E’ ancora intubato e sedato, non è cosciente. Le sue condizioni sono sì stazionarie, ma comunque non buone. Ciro continua ad avere un riversaggio di liquidi. Non si riesce a venirne a capo, ma ad ogni modo non dovrebbe essere in pericolo di vita».

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