Caos serie B, Catania ed Entella all’attacco: “No alla serie B a 19 squadre”

L'ad etneo Lo Monaco: "Il ripescaggio è un diritto". La società del presidente Antonio Gozzi: "Chiediamo il blocco dei campionati"


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

No alla serie B a 19 squadre. Lo hanno affermato oggi l’amministratore delegato del Catania Pietro Lo Monaco e, in un comunicato ufficiale, la Virtus Entella. Il dirigente etneo ha spiegato in una conferenza stampa a Roma il pieno diritto del club: “Era una conferenza dovuta, da parte delle società interessate alla riammissione, per far sentire la nostra voce alla luce di quel che si paventa: la richiesta delle società di B di disputare, unico caso nella storia, un campionato a 19 senza provvedere ai ripescaggi, agendo in barba alle normative, con un atteggiamento basato sul niente ma che tocca il diritto, e sottolineo il diritto (a differenza di quel che dicono i club che parlano di opportunità), che nasce dalle regole e che nessuno si può permettere di disattendere”.

Lo Monaco prosegue: “Il format del campionato può essere cambiato soltanto dal Consiglio Federale e con un anno di preavviso, quello che si sta perpetrando è un golpe: non conosco le motivazioni, posso intuirle ma si lede un nostro diritto. Venerdì 3 agosto, il Commissario Fabbricini ha sostenuto con forza, con un comunicato ufficiale, che la Serie B sarà a 22 squadre, per cui è difficile immaginare un dietrofront: d’altra parte quando è nata l’esigenza si è fatto ricorso alla normativa e la FIGC, con solerzia, ha obbligato circa un mese addietro le società interessate al ripescaggio ad iscriversi in B, sborsando 1.900.000 euro (1,2 milioni per fideiussioni bancarie e 700.000 a fondo perduto con assegni circolari cash ed esborsi notevolissimi)”. Il danno economico, prosegue l’ad rossoazzurro, è consistente: “Contestualmente, le stesse società hanno dovuto ottemperare agli obblighi fissati dalla Lega Pro per la Serie C: il Catania ha prodotto fideiussioni per 3,5 milioni di euro, non “noccioline”. E poi rivela: “Mi è stato riferito che un dirigente avrebbe detto, qualche tempo fa: “se l’Avellino non viene riammesso, la B inizia a 19″; lì per lì mi sono messo a ridere ma oggi non so se ridere o inorridire. Quando mai, dico, la B a 19?”. Se passasse la riduzione delle squadre del campionato cadetto, Lo Monaco spiega le conseguenze: “Qualora dovesse passare una cosa del genere, tutte le società coinvolte si tuteleranno: saranno responsabili il Commissario Fabbricini e la Federcalcio, arriveremo in tutti i tribunali. Nel nostro Paese esiste una normativa ben precisa che vieta alle società professionistiche di avere quote percentuali in altri club, il nostro sistema ha permesso tutto questo! Ho ancora la speranza che prevalgano il buon senso ed il rispetto delle regole, che la FIGC non dia corpo all’assurdità della B a 19: lo scopo di questa conferenza è esortare al rispetto delle regole”.

E dal Catania, passiamo alla protesta della Virtus Entella: “La non decisione della Corte Federale d’Appello di ieri rappresenta l’ennesima beffa di questa estate costellata di sentenze farsesche, emanate dagli organi della giustizia sportiva” si legge nella nota della società di Antonio Gozzi. “Il campionato di serie B 2017/2018 è stato gravemente inquinato e falsato da vari episodi: utilizzo di denaro di provenienza illecita e consistenti pagamenti in nero da parte del Foggia, bilanci clamorosamente falsificati con plusvalenze inesistenti da parte del Cesena, senza i quali lo stesso Cesena non si sarebbe potuto iscrivere al campionato, campagna acquisti milionaria da parte del Bari, società poi fallita con ingenti debiti risultanti da quella campagna, e altro ancora”.

Il cahier de doléances prosegue: “L’Entella, prima tra le società retrocesse sul campo, ha cercato in tutti i modi di richiamare l’attenzione su queste distorsioni, chiedendo giustizia con il ripristino di una classifica veritiera e non falsata dalle gravi violazioni già ricordate. Purtroppo la tutela delle società corrette e oneste contro quelle scorrette e truffaldine non sembra essere stata al centro dell’attenzione né degli organi di controllo federale, né delle corti della giustizia sportiva né di Figc e Coni che certo non devono entrare nel merito di singoli casi, ma devono esprimere un chiaro indirizzo a favore dell’onestà, della lealtà, della trasparenza delle gestione dei club calcistici. Ciò non è avvenuto. Un forte richiamo a rigore e onestà insieme ad una seria riforma della giustizia sportiva deve costituire oggetto di un chiaro impegno da parte di tutte le componenti per ogni ipotesi di governance futura del calcio italiano”.

Il club di Chiavari rischia dei danni molto ingenti. “La decisione che riguarda l’Entella e la sua possibilità di rimanere in serie B slitta al 12 settembre a campionati già iniziati. Senza neanche sapere se abbiamo ragione o torto siamo condannati a disputare il campionato di serie C con un enorme danno economico che potrebbe diventare irreparabile”. La società biancoazzurra insiste. “Questo noi non lo accettiamo e per questo chiediamo nuovamente al Commissario della Figc il blocco dell’inizio dei campionati o in subordine di non far giocare l’Entella fino a quando non verrà assunta la decisione definitiva da parte degli organi della giustizia sportiva”. La nota si conclude con un auspicio: “Il mondo del calcio è alla deriva, tra regole cambiate all’improvviso e ricorsi a pioggia il caos è assoluto. Non ci stiamo ad essere gli unici a pagare dazio. Faremo ogni cosa possibile per tutelare gli interessi dell’Entella e del calcio pulito. Questa sarà la nostra battaglia del futuro, sperando di non rimanere soli”.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.