Addio a Emiliano Mondonico, il tecnico del calcio “pane e salame”

Si è spento oggi a 71 anni per una grave malattia. Con il suo gioco semplice ha ottenuto tanti risultati importanti: arrivò in finale di Coppa Uefa nel 1992 e nella semifinale di Coppa delle Coppe con l'Atalanta nel 1988

Emiliano Mondonico (Foto Paolo Bruno/Getty Images)

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Il calcio italiano piange Emiliano Mondonico, morto oggi a 71 anni a Milano dopo una lunga lotta contro il tumore. Il tecnico di Rivolta d’Adda amava ripetere sempre la sua idea di calcio “pane e salame”, a indicare la sua filosofia semplice di gioco. Ciò lo faceva amare da tutti, tifosi e addetti ai lavori: simpatico, gentile e molto disponibile alle interviste (qui sotto collochiamo i link di tre interviste rilasciate a Pianetagenoa1893.net) ma soprattutto umile, qualità che sta sempre più scomparendo nel mondo del calcio. Il cronista ricorda di quando l’aveva riferita nel 2004 quando ricevette l’incarico da Della Valle per la panchina della Fiorentina, che era in serie B, al posto di Cavasin. Riuscì ad agguantare la sesta piazza, utile per lo spareggio con la quart’ultima di serie A, il Perugia: dopo una battaglia in doppia gara di andata e ritorno, riuscì a donare ai viola il ritorno nella massima serie, dopo il fallimento e la ripartenza dalla serie C2. Mondonico è al secondo posto nella classifica per numero di promozioni, in totale cinque, assieme a Fascetti e Sonetti: il primo è Gigi Simoni con sette (due col Genoa). La prima l’aveva ottenuta con la Cremonese nel 1984, a cui era molto legato: era stato anche giocatore del club grigiorosso. Due ne aveva conseguite con l’Atalanta e una col Torino: due club che rappresentano altrettante tappe fondamentali nella sua carriera.

Con i nerazzurri bergamaschi aveva compiuto un vero e proprio miracolo. La Dea era retrocessa in serie B nel 1987, ma era giunta in finale di Coppa Italia contro il Napoli di Maradona che aveva vinto il campionato: di conseguenza, acquisì il diritto di disputare la Coppa delle Coppe. Mondonico la portò per mano sino alla semifinale persa contro il Mechelen che poi persero la finale contro l’Ajax.

Col Torino Mondonico ha avuto un rapporto speciale: i tifosi non lo hanno mai dimenticato. Condusse i granata sino alla doppia finale di Coppa Uefa del 1992, cedendo solo davanti all’Ajax: gli olandesi avevano sconfitto in semifinale il mitico Genoa di Bagnoli. Celebre il suo gesto di protesta contro l’arbitraggio sfavorevole, nel ritorno della finale ad Amsterdam, quando alzò in aria una sedia (vedi sotto il video). L’anno dopo vinse la Coppa Italia col Toro.

Sfortunata la sua parentesi al Sud. Sostituì Zeman nel 2000-01 al Napoli: provò con tutte le forze a evitare la retrocessione al club partenopeo, che navigava nelle ultime posizioni. Nonostante la vittoria a Firenze nell’ultima giornata, non riuscì ad evitarla. Fu chiamato nel 2001-02 a sostituire Luigi De Rosa sulla panchina del Cosenza, venendo poi esonerato, richiamato nuovamente all’inizio del campionato 2002-03 e nuovamente sollevato dall’incarico prima della fine del torneo.

Il suo ultimo incarico è stato sulla panchina del Novara nel 2012 in serie A: aveva sostituito Tesser, ma nonostante una vittoria clamorosa sull’Inter a San Siro (0-1) incassò due pareggi e tre sconfitte e fu esonerato. Il club piemontese richiamò Tesser. In seguito era diventato un apprezzato opinionista de La Domenica Sportiva e di altre trasmissioni Rai, nella trasmissione Novastadio dell’emittente televisiva milanese Telenova. Nell’estate del 2012 era stato ospite di numerose trasmissioni tematiche della Rai per gli Europei in cui l’Italia arriverà in finale contro la Spagna: commenti svolti sempre con grande competenza.

Ciao “Mondo”!

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