Preziosi: “Il Toro voleva mandarci in B, promettevano un premio economico”

Il presidente: "Non ho fatto plusvalenze, anzi ho investito quasi venti milioni di euro a gennaio"

Enrico Preziosi, presidente del Genoa (Foto Paolo Rattini/Getty Images)

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A salvezza acquisita con una giornata d’anticipo, Enrico Preziosi ha rotto il silenzio. Lo ha fatto ai microfoni di Telenord: “Ho avuto tanta paura di retrocedere, ho tirato un grosso sospiro di sollievo. Dopo aver fatto tanti punti nel girone d’andata era impensabile trovarsi in una posizione così bassa. Eravamo troppo tranquilli e abbiamo dato un segnale sbagliato nel vedere tanti giocatori; poi ci sono stati tanti infortuni e la squalifica di Izzo (spero che gli tolgano anche i restanti sei mesi di pena). Un’annata così disgraziata credo sarà irripetibile: non mi sono mai arreso e i ragazzi lo sapevano. Io sono il massimo responsabile ma non di ogni evento: Perin non l’ho infortunato io, nemmeno Veloso“.

Sul tema acquisti e cessioni a gennaio il patron spiega: “Il gruppo non si è sfaldato, mi arrabbio quanto sento dire il contrario. Il nostro errore è la cessione di Rincon, anche se in quel momento entrambi non avevamo la voglia di rinnovare: ora percepisce due milioni netti alla Juve, qui doveva accontentarsi di 700mila. Hiljemark è arrivato un pò in ritardo. Non ho fatto plusvalenze: abbiamo speso 16/17 mln (ad esempio 5 per riscattare Simeone, 4 per Laxalt, 1,2 per Beghetto, ecc…) a fronte dei 20 incassati. Ocampos è un pasticcione, perdevamo tutte le ripartenze per lui: lo sa anche Juric questo. Biraschi? É forte fisicamente e mentalmente, un giovane Under 21 che adesso è inamovibile. Taarabt ha delle qualità che non hanno nulla a che vedere con questa rosa ma non posso fare lo psicologo ogni settimana“.

Con Juric non c’era niente da decidere, è stato un pranzo tranquillo per chiarirci le idee e guardare al futuro. Lui sa esattamente cosa voglio da lui, e viceversa. Avanti con lui anche nel 2017-2018” spiega Preziosi.

Preziosi torna sulla partita salvezza: “Il Torino è venuto a Genova con tutta la società per dare un segnale alla squadra, volevano mandarci in B addirittura promettendo un premio economico ai calciatori. Invece li abbiamo annichiliti, non hanno tirato in porta una volta su azione. Non voglio fare insinuazioni ma nell’anno in cui la Sampdoria è andata in B il Genoa non ha fatto sconti a nessuno in casa: abbiamo battuto tutte le pericolanti, anche con risultati eclatanti“.

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