Pavoletti strappa applausi al Pio-Signorini

Il bomber livornese in gran spolvero nella partitella di fine allenamento

Pavoletti
Leonardo Pavoletti (Gabriele Maltinti/Getty Images)

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A nord di Pegli minaccia tempesta quando il Genoa scendeva in campo per il secondo allenamento consecutivo a porte aperte. Poco più di cento tifosi, sprezzanti del pericolo acqua, e due cani (aumenta la componente cinofila al Pio), hanno colorato di rossoblù i grigi spalti del centro sportivo. Come al solito, i quattro portieri facevano da apripista ai compagni, puntualissimi allo scoccare delle ore 18.

Mentre Alberto Corradi disegnava percorsi coi cinesini materializzandoli dai suoi pensieri, il gruppo dei ventisette svolgeva il classico riscaldamento a bordo campo. Giusto il tempo di entrare in temperatura ed ecco il primo esercizio tecnico: quattro “quadranti” dividevano il perfetto manto erboso del Pio-Signorini, il primo dei tre uomini toccava palla in direzione del secondo che scattava in terza posizione vicino a un paletto mentre sempre il primo faceva da sponda e mandava in profondità il terzo che chiudeva il giro dopo aver ricevuto dal secondo. Percorso ripetuto una decina di volte, tutto a uno-due tocchi, con velocità in aumento.

Mister Juric osservava tutto vicino, incitando i calciatori a muoversi con cattiveria: “Attaccala! Più profonda! Sì! Più veloce! Se facciamo bene questo, li ammazziamo tutti!”. In mano sempre il fischietto e la cordicella con il cronometro, il suo rosario.

Gli uomini d’attacco (Laxalt, Ocampos, Pavoletti, Gakpé, Renzetti, ecc) venivano presi in consegna per un altro esercizio: sviluppo di una transizione positiva a tre uomini partendo da centrocampo. Il primo toccava al centro verso il secondo, sponda verso il terzo che riapriva in profondità verso il primo il quale andava al cross su uno dei due compagni che aggiravano alle spalle una sagoma blu. L’obiettivo è capire il movimento da eseguire, niente deve essere improvvisato in campo. Inoltre, Ostojic insisteva sulla conclusione: bisognava calciare in qualsiasi modo.

Ntcham e Lazovic ancora a parte, il francese prosegue le corse con il pallone: buon segno.

La partitella undici contro undici concludeva le due ore di allenamento pomeridiano. In blu Perin, Izzo, Burdisso, Gentiletti, Gakpé, Rincón, Rigoni, Veloso, Laxalt, Pavoletti, Ocampos; in rosso Lamanna, Cissokho, Muñoz, Marchese, Rosi, Tachtsidis, Cofie, Renzetti, Capel, Pandev, Sergio Agüero. A giudicare dall’intensità e dai colpi proibiti, sembrava quasi una partita con i tre punti in palio. Vincevano i blu 2-0, l’applausometro s’imppennava a seguito della spizzata di Pavoletti su cioccolatino di Ocampos.

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