Parla Giulio Gallazzi: “Il mio Genoa sul modello delle big europee”

L'imprenditore bolognese confida le ambizioni della sua prossima nuova avventura

Giulio Gallazzi (Foto Primocanale)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Con una intervista su Quotidiano.net è uscito allo scoperto Giulio Gallazzi, l’artefice operativo della prossima ed imminente svolta societaria in casa Genoa: il closing sarebbe previsto tra una settimana esatta da oggi.

Il capo della Sri Group, e da poco fondatore della neonata società inglese Gcfc Capital Limited che preleverà il pacchetto di maggioranza dall’uscente Enrico Preziosi, ha parlato di piani ed ambizioni per i rossoblù: “Evidentemente è destino che il mio cuore debba essere colorato di rossoblù, per me che sono nato con la passione per il Bologna. Però sono molto legato a Genova per motivi di lavoro e ho sempre avuto in simpatia i colori rossoblù”.

Gallazzi, che negli anni 80 è stato un buon giocatore di football diventando anche capitano della Nazionale azzurra, spiega i suoi obiettivi: “Puntiamo a fare del Genoa una community internazionale basata sui social network. Abbiamo tutto per farlo: brand forte e storico, tifoseria unica al mondo e piano ambizioso che punta a crescere in modo razionale e sostenibile”.

Oltre a lui, ecco spiegato nel dettaglio la presenza degli altri fondi di investimento che graviteranno sul pianeta Genoa: “Erskine Capital Limited, un comparto di fondi specializzati nel settore dell’entertainment. E poi Hamilton Ventures, una merchant banking inglese che investe nel settore media e tecnologie. Due soggetti ideali per sviluppare il progetto che sta alla base di questa operazione”.

Sempre Gallazzi, in questa intervista su Quotidiano.net, ha svelato i suoi modelli gestionali: “Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco. Hanno vinto 7 delle ultime 10 Champions e hanno una struttura societaria basata sull’azionariato diffuso, senza un padrone. Io non voglio essere patron del Genoa, ma un imprenditore in grado di ristrutturare la società e organizzarla in modo da poter adeguare il capitale al piano di sviluppo”.

Infine un discorso sul prossimo incrocio di Serie A tra la sua vecchia passione (il Bologna) e quella futura imminente (il Vecchio Grifone): “Sceglierò il Grifone: credo che un uomo non può che unire la propria energia e la propria passione al proprio progetto. Ma il Bologna resta nel mio cuore e spero che arrivi in classifica subito dietro al Genoa”.

 

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.