Le ali del Grifo crossano tanto, le saracinesche bloccano tutto

Il Genoa è quarto per numero di cross, mentre Perin e Lamanna hanno confermato le loro qualità con un gran numero di interventi decisivi. Parlano i numeri

Diego Laxalt al cross (da genoacfc.it)

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Se c’è un elemento su cui il Genoa poteva fare affidamento per gestire al meglio la fisicità di Pavoletti, le acrobazie di Pinilla, la rapacità di Pandev, o anche la garra di Simeone, quello è il cross. Tra i fondamentali di questo fantastico gioco che è il calcio, ecco i traversoni a tagliare l’area da una parte all’altra col preciso fine di servire un meglio piazzato compagno in posizione favorevole. E’ proprio grazie alle incursioni di Perotti e Falqué che il Genoa aveva conquistato l’Europa nel 2014-15. Tornando a oggi, i cross sono una delle peculiarità di quel modello di gioco innestato da Gasperini e curato minuziosamente dal giardinere Juric. I frutti sono arrivati proprio sotto la gestione del croato, perchè le statistiche ci parlano incontrovertibilmente di un Genoa che crossa tanto e si trova al quarto posto della classifica per numero di traversoni. Come l’omonima creatura mitica, il Grifone fa delle proprie ali un punto di forza. Allo stesso modo, si possono considerare gli esterni di centrocampo e attacco gli uomini-chiave del 3-4-3 che da qualche anno a questa parte imperversa incontrastato all’ombra della Lanterna. Essendosi però il Genoa salvato col brivido, fa specie pensare ad una squadra spiccatamente offensiva.

Mai trarre conclusioni affrettate. Dati alla mano solo Inter, Juventus e Roma hanno saputo fare meglio: si segnala peraltro come la Roma si sia spesso e volentieri appropriata dei migliori talenti usciti dal laboratorio genoano (Perotti, El Shaarawy, Falqué), ma in tutto questo il Grifone tenda a crossare tanto peccando però nella precisione. Se i traversoni a buon fine sono stati 282, quelli imprecisi hanno toccato quota 237: un vero peccato, perchè a Darko Lazovic e Diego Laxalt spesso veniva a mancare la lucidità a causa delle continue sgroppate a percorrere le intere corsie. Altro elemento, altra graduatoria: in quanto a parate, Perin e Lamanna hanno detto no agli avversari in ben 127 occasioni. Ed è un numero importante, perchè certifica meglio di ogni altro la bontà del lavoro della scuola portieri rossoblù, una tra le migliori a livello italiano. E non lo scopriamo certamente ora.

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