Il maestro triste Oscar Washington Tabarez era quasi riuscito nell’ennesima impresa. Sotto una pioggia torrenziale, a Barranquilla (casa Bacca) l’Uruguay ha ribaltato l’iniziale vantaggio di Aguilar causato da una leggera marcatura da calcio d’angolo. Una rimonta tutta charrúa, di cuore e sofferenza. Senza dar spolvero a un gioco esemplare per bellezza e geometrie.
Prima il “Cebolla” Rodriguez (chiamato così perché qualche anno fa fece piangere il suo marcatore a furia di tunnel e dribbling) poi il “Pistolero” Suarez portavano la Celeste avanti nel punteggio. Piccola nota a margine: andate a rivedere come l’attaccante del Barcellona ha calciato il pallone spizzato da Stuani, impatto perfetto di prima intenzione, palla che s’infila in diagonale con una rotazione contraria alla direzione. Da far vedere nelle scuole calcio ai bambini.
Il pareggio della Colombia di Pekerman arrivava a sei minuti dal termine. Cross di Cuadrado, testata di Yerry Mina e nulla da fare per Muslera. Il 2-2 accontenta più l’Uruguay che resterà leader del girone sudamericano se il Venezuela di Rincon fermerà il Brasile di Neymar.
Diego Laxalt faceva il suo ingresso poco dopo il pareggio di Mina. Qualche minuto per il laterale del Genoa, messo in campo al posto di uno straripante Rodriguez. Laxalt doveva contenere le ultime scorribande offensive di Juan Cuadrado: obiettivo conseguito con ogni mezzo, lecito e illecito. Bene così, un altro gettone nella Nazionale che vinse il primo Mondiale nel lontano 1930.