Focus su Lucas Ocampos, un millonario quasi “gallina”

Al Genoa arriva Ocampos, apodato come "la Mole", cioè "la Cosa" dei Fantastici Quattro

Lucas Ocampos (ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/Getty Images)

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Chissà quale sensazione avrà provato Lucas Ocampos quando gli hanno prospettato l’ipotesi di diventare un vicino parente delle gallinas del Boca Juniors. Lui, cresciuto nelle Inferiores dei millonarios River Plate, avrà sorriso e accettato di vestire la maglia del Genoa e, di conseguenza, essere un cugino della squadra della Boca.

Nato a Quilmes nel 1994, città famosa per la birra (i giocatori dell’omonima squadra sono appunto detti los cerveceros, i birrai) e per Sergio Agüero, Ocampos mosse i primi passi nel calcio nel ruolo di attaccante centrale. Lo fece nelle giovanili del Quilmes; quando poi il River lo acquistò a quindici anni fu spostato all’ala sinistra.

Con la maglia platense visse il peggior periodo della storia del club: la retrocessione nella B Nacional nel 2011 (dopo centodieci anni di massima serie) e il Monumental dato parzialmente alle fiamme dai tifosi inferociti. Una macchia indelebile nella storia riverina. Non trovando spazio in campo dopo la promozione, Ocampos chiuse le valigie per il primo aereo verso il calcio europeo.

Con il ricchissimo Monaco di Claudio Ranieri vinse il secondo campionato di cadetteria consecutivo; sempre con i monegaschi, nella stagione successiva giocò un buon numero di partite in Ligue 1 ma il suo talento è oscurato dall’ascesa di James Rodriguez. Restò in Francia, lo acquistò l’Olympique Marsiglia dove Bielsa lo mise regolarmente in campo nella seconda metà di stagione 2014-2015 senza risultati estasianti (aveva, comunque, vent’anni). Quando il Loco rassegnò le dimissioni dall’OM, in molti pensarono che Ocampos sarebbe esploso: nessuno indovinò il pronostico.

Il Genoa ha assestato un colpo da grande squadra, sicuramente un rinforzo non da retrocessione. Il messaggio è chiaro. La dirigenza si è mossa sotto traccia – come ormai ci ha abituato negli ultimi anni – e giocato d’anticipo sulla Fiorentina, da sempre forte sull’argentino. In rossoblù arriva un’ala, destra di piede (sinistro poco confidenziale ma discreto), che ha giocato gli ultimi anni sulla sinistra. E’ il calciatore ideale per colmare la lacuna dell’ultima stagione che costringeva Gasperini a ripiegare sul 3-5-2.

Tecnicamente è dotato di una grande qualità palla al piede e nel dribbling, a volte eccede ma è un vezzo sudamericano. Ocampos, soprannominato “La Mole” come La Cosa dei Fantastici Quattro, è anche bravo nei colpi di testa perché sfrutta la sua innata capacità di leggere l’azione senza palla: il fisico e l’altezza (1.87) lo aiutano a torreggiare nelle marcature. Deve migliorare la fase difensiva perché in Italia – e con Jurić – è la base delle vittorie, e in personalità: Ocampos è un potenziale campione che ha più volte sofferto la concorrenza di reparto, anziché capovolgerla in stimolo. Il resto lo farà il talento dell’ex River che giocherà nel club parente del Boca Juniors.

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