Correva l’anno 2012: il Genoa si vendicò con un 3-2 al Napoli delle sei reti subite all’andata

Con una doppietta di Palacio e gol di Gilardino i rossoblù superarono gli azzurri

Palacio
Rodrigo Palacio autore di una doppietta al Napoli nel gennaio 2012 (Foto Massimo Cebrelli/Getty Images)

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L’inizio del Campionato di Serie A 2011/2012, previsto per sabato 26 e domenica 27 agosto 2011, «slittò» di una settimana per il rifiuto opposto dalla Lega Calcio alla firma di un accordo «ponte» sui contratti dei giocatori (in ragione della mancata accettazione dell’interpretazione degli articoli 4 – contributo di solidarietà – e 7 – allenamenti separati – proposta dalla controparte) richiesto dal presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Damiano «l’anima candida» Tommasi. Il conseguente sciopero dei giocatori in segno di protesta fece spostare la disputa della I giornata, che di fatto divenne la XVII, a pochi giorni prima di Natale. Mercoledì 21 dicembre la sconfitta per 1-6 del Genoa (la formazione rossoblù non subiva più di cinque reti in un incontro ufficiale dal 3-6 di mercoledì 10 maggio 1978 a Budapest contro l’Ujpest Dósza in una partita della Coppa Piano Karl Rappan e in Campionato dallo 0-7 di domenica 7 marzo 1965 a Torino contro la Juventus) a Napoli portò al licenziamento del suo allenatore Alberto Malesani, al posto del quale subentrò Pasquale Marino. Quindi, a distanza di soli trentasette giorni dall’umiliante sconfitta «all’ombra del Vesuvio» il Genoa ebbe la possibilità di sconfiggere la formazione partenopea che aveva maramaldeggiato nei suoi confronti e non se la fece sfuggire.

Le sorti dell’incontro vennero indirizzate a favore dei padroni di casa nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo da due reti, che furono realizzate dall’argentino Rodrigo Sebastián «el Trenza» Palacio (splendido diagonale parabolico – che scavalcò il braccio destro proteso del portiere Morgan «Super Fly» De Sanctis, vanamente tuffatosi alla sua sinistra – di controbalzo con il pallone, proveniente da una «torre» all’indietro di Alberto «Gila» Gilardino, scagliato da ventidue metri con il collo del piede destro nell’angolino alto sinistro della porta partenopea) al 31’ e Gilardino (colpo di testa in tuffo da sei metri, dopo aver «bruciato» sullo scatto Paolo «il Dandy» Cannavaro II, sul traversone dalla sinistra di Giuseppe «Peppe» Sculli, con pallone schiacciato a terra e toccato subito dopo il rimbalzo a pochi centimetri dalla linea di porta con la mano destra da De Sanctis, impossibilitato a respingerlo) al 36’.

Nella ripresa gli ospiti si fecero pericolosi in cinque occasioni, concretizzandone due (colpo di testa da nove metri schiacciato nell’angolino basso sinistro dall’uruguayano Edinson Roberto «el Matador» Cavani Gómez, su traversone dalla destra di Cristian «Superbike» Maggio, al 35’ e tiro di esterno destro nell’angolino alto destro dopo una «fuga» sulla sinistra, iniziata forse, al momento del lancio in profondità dell’uruguayano Walter Alejandro «Wally» Gargano Guevara, con il piede sinistro in fuorigioco, non contenuta da Giandomenico «Giando» Mesto, dell’argentino Ezequiel Iván «el Pocho» Lavezzi al 36’), sicché si può dire che la vittoria arrise al Genoa grazie alla terza rete segnata da Palacio in contropiede al 24’ (diagonale «chirurgico» di interno destro – su «imbeccata» di Gilardino – a sette metri dalla linea di fondo, da posizione defilata sul «disturbo» di Andrea «il Colosso di Lodi» Dossena, con pallone nell’angolino basso destro) e alle parate del portiere francese Sébastien «Saracinesca» Frey I, tuffatosi tre volte sulla sua sinistra a respingere altrettanti tiri di interno destro di centrocampisti napoletani (al 15’ da ventotto metri di Gargano Guevara, al 22’ da dodici metri – vero e proprio «rigore in movimento» per lo slovacco, «pescato» da un passaggio filtrante dello svizzero-macedone albanese Blerim «la mosca dze dze» Džemaili – di Marek «Marechiaro» Hamšik e al 47’ da diciotto metri di Džemaili).

TABELLINO

Genova, domenica 29 gennaio 2012, Stadio “Luigi Ferraris”, ore 15,00

Genoa-Napoli 3-2 [XX giornata del Campionato Italiano 2011/2012]

Arbitro: Rocchi [Firenze]

Spettatori: ventiduemila circa

Marcatori: nel 1° tempo al 31’ Palacio (G), al 36’ Gilardino (G); nel 2° tempo al 24’ Palacio (G), al 35’ Cavani (N), al 36’ Lavezzi (N)

Genoa (4-4-2): 1 Frey I; 20 Mesto, 5 Granqvist, 13 Kaladze, 24 E. Moretti; 11 B. Janković (dal 28’ del 2° T.: 14 Seymour), 88 Biondini (dal 35’ del 2° T.: 31 Sampirisi), 33 Kucka, 81 Sculli (dal 32’ del 2° T.: 10 Birsa); 8 Palacio, 82 Gilardino. Allenatore: P. Marino.

Napoli (3-4-1-2): 26 De Sanctis; 14 Campagnaro, 28 Cannavaro II (dal 46’ del 2° T.:11 Maggio), 85 Britos; 18 Zuniga (dall’11’ del 2° T.: 7 Cavani), 23 Gargano, 20 Dzemaili, 8 A. Dossena; 17 Hamšik; 29 Pandev (dal 27’ del 2° T.: 16 E. Vargas), 22 Lavezzi. Allenatore: Mazzarri.

Note: prima dell’inizio dell’incontro Mar. Rossi, capitano del Genoa, quel giorno non schierato in campo, depone un mazzo di fiori sotto la Gradinata Nord a ricordo del tifoso Spagnolo, mortalmente ferito dall’ultrà milanista Barbaglia esattamente diciassette anni prima nell’imminenza dell’incontro Genoa-Milan (lo accompagnano i genitori della vittima, che fanno altrettanto). Osservato 1’ di raccoglimento per l’ex presidente della Repubblica Italiana (dal 1992 al 1999) Scalfaro, deceduto nella notte; la tifoseria genoana festeggia i trent’anni di gemellaggio con quella del Napoli con una scenografia nella Gradinata Nord che unisce i colori sociali delle due squadre: la tifoseria rossoblù protesta con due striscioni nella Gradinata Nord (PICCHIARE LA GENTE IN MANETTE È IL VOSTRO MESTIERE, BASTA ABUSI DI POTERE! INFAMI!!! E BASTA IMPUNITÀ, VOGLIAMO VERITÀ: GIUSTIZIA PER MASSIMO!!) per il ferimento del sostenitore Moro, il quale era stato ricoverato in ospedale in gravi condizioni e in stato di fermo per resistenza a pubblico ufficiale al momento del suo ingresso allo stadio “Giuseppe Meazza” di Milano prima dell’incontro di Coppa Italia Internazionale-Genoa 3-2 di giovedì 19 gennaio 2012; Palacio realizza la rete dell’1-0 con uno splendido tiro di destro in controbalzo da 22 m. circa; il pallone colpito di testa da Gilardino (incitato dallo striscione in Gradinata Nord DAI, GILA!), con cui il Genoa si porta sul 2-0, viene toccato con la mano destra da De Sanctis, che non riesce a mutarne significativamente la direzione.

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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