Centurion, il calcio con nonna Yaya e mamma Beatriz

L'incredibile storia di Ricardo Centurion, di nuovo al Genoa dopo aver vinto il titolo nazionale con il Boca Juniors dei fratelli Barros Schelotto

Centurion
Ricardo Centurion in azione col Genoa (Foto Marco Luzzani/Getty Images)

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Qualche settimana fa avevamo parlato di Ricardo Centurion. Un talento argentino capace di far innamorare e arrabbiare una moltitudine di tifosi con una giocata e una pazzia fuori dal campo. Centu è così, prendere o lasciare, un diamante del calcio ancora grezzo, che danza e pettina la palla al ritmo di cumbia e dei Wachiturros. Chiedete pure a Roberto Baggio.

Mondofutbol.com tratteggia un puntualae ritratto di Centurion svelando un particolare inedito. Ricardo approdò al Racing di Avellaneda grazie alla tenacia della nonna Yaya, tifosa del River Plate e appassionata di futbol: fu lei a procurargli un provino con La Academia nel 2001 quando Richi aveva otto anni. Inizialmente le cose non andarono bene semplicemente perché non giocava. Intervenne, alfine, mamma Beatriz, tifosissima del Racing, la quale minacciò i dirigenti di portare suo figlio ai rivali del Boca Juniors. Antonio Mur, l’allora coordinatore delle giovanili biancocelesti e il primo mentore di Ricardo a Sarandì, calmò la madre e l’anno seguente trovò a Centurion anche la giusta collocazione in campo.

Il resto è storia nota. Dall’arrivo nel calcio europeo – un anno al Genoa con mister Gasperini che «mi completò come giocatore, prima ero più appariscente» – al ritorno in Sud America, un anno storto al San Paolo (il suo acquisto fu possibile solo grazie alla magnanimità di un imprenditore brasiliano), poi Buenos Aires, Genova, andata e ritorno due volte. E non dite che non sono due città di navigatori.

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