Jurić: “Rincón è più forte di me. Ntcham farà il trequartista”

"Voglio che Marassi sia una bolgia, impressionato dalla velocità di Laxalt" spiega il tecnico


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Ivan Jurić, intervenuto durante la trasmissione tematica We Are Genoa su Telenord, ha spiegato le sensazioni che ha provato nell’ultimo, trionfale anno in Serie B: “La stagione al Crotone mi ha dato molta autostima, rimango però fermo nel ringraziare i calciatori che hanno reso possibile la storica promozione. Siamo usciti dai momenti di difficoltà con valori umani importanti. Alessio Sabbione? É genoanissimo, ha grande prospettiva e a lui devo chiedere quasi scusa perché non gli ho dato tutto il tempo che merita: deve fare un anno consecutivo titolare in Serie B“.

Veniamo al presente, ancora a tinte rossoblù: “L’inizio di ritiro è stato abbastanza naturale, non sono particolarmente eccitato. Il gruppo ha un grande spirito e voglia di lavorare. Ntcham? Può giocare come Ricci nell’ultimo periodo al Crotone, tra le linee e dietro alle punte: ha tanto margine di miglioramento ma poca autostima. Da centrocampista centrale non è ancora pronto a leggere il gioco, da trequartista ha più libertà d’espressione” è il commento dell’allenatore del Genoa.

A proposito di situazioni mentali, Jurić si è poi soffermato su Armando Izzo: “É un pò preoccupato, credo sia normale vista la situazione che sta vivendo. Si allena bene, con grande spirito perché è un ragazzo venuto dal basso che si è fatto da solo“. Il tecnico ha spiegato la differenza tra lo Jurić giocatore e Rincón: “Il Generale è più forte di me, sono sincero. Senza di lui la squadra cala di rendimento: mi auguro che possa restare con noi perché è completo, anche se riconosco che non sarà facile tenerlo se una grande squadra si farà sotto“.

Che ruolo ricoprerà Diego Laxalt? “Mi ha impressionato per la velocità, gioca ad alta intensità per più di novanta minuti. Può fare il quarto di sinistra, il quarto di centrocampo o addirittura a destra come faceva Di Roberto al Crotone. Lazović? Deve tirare fuori il carattere nei momenti difficili: dopo il derby è andato giù di morale. Il mio compito sarà quello di alzare la sua cattiveria nei contrasti“.

Qual è la sorpresa di questi primi giorni? “Gakpé, non è bello da vedere ma è un calciatore ibrido che nei sei mesi al Genoa non aveva fatto così male: ho un’idea positiva su Sergio“. Jurić spiega il motivo dei tanti allenamenti a porte aperte: “Vorrei che l’ambiente diventi più unito, i tifosi del Genoa riescono a darti anche il 20-30% della prestazione. Le divisioni tolgono le forze, i genoani sono sempre presenti e per questo vorrei che si crei un ambiente positivo dove i calciatori si sentono ben voluti“.

Miguel Veloso è tornato al Genoa, da ospite: “Si allena come un uomo che non è qui di passaggio. É un piacere vederlo allenare con uno spirito che durante la sua prima esperienza genonana non ha avuto. Mi ha detto che si diverte, poi deciderà lui se restare“. Quale sarà lo schieramento di partenza? “Dipenderà dalle situazioni, l’idea è di difendere aggressivi attraverso un buonissimo possesso palla. Giocheremo per fare risultato, l’esempio è la Juve che vince anche quando gioca male. Gasperini? Resta un maestro, mi sono anche chiesto se fosse opportuno venire al Genoa dopo di lui perché tutti hanno fallito. L’importante è fare buoni risultati e che Marassi diventi una bolgia“.

Quale sarà l’obiettivo stagionale? “Sicuramente la salvezza, come del resto lo sarà anche per molti altri club di Serie A. Voglio che il Genoa sia una squadra tosta, difficile da affrontare per ogni avversario“.

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