Ventura: “Qualcosa cambierò nella formazione”. Buffon: “Abbiamo bisogno dell’aiuto dei tifosi”

Domani a San Siro gli azzurri devono ribaltare il risultato di 1-0 subito in Svezia. Il ct: "La tattica è importante, ma da sola non basta, come non bastano da soli cuore e determinazione"

Giampiero Ventura e Gianluigi Buffon durante la conferenza stampa a Vaduz in Liechtenstein (Foto Claudio Villa/Getty Images)

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Parafrasando Garibaldi: “Qui si fa la qualificazione o si muore” in quel di San Siro. La sconfitta di Solna nell’andata dei play off  di qualificazione ai Mondiali 2018 ha gettato la Nazionale nello sconforto: occorrerà rimontare il gol subito dalla Svezia, tutta agonismo e gomitate, ma poca cosa sul piano tecnico. L’Italia, palo a parte di Darmian, ha costruito poco, giocando per linee orizzontali e rinunciando per lunghi tratti a creare grattacapi ai padroni di casa che hanno colto il gollonzo con il tocco di De Rossi su tiro di Johansson. Non sarà facile: il risultato di 1-0 è molto rischioso, costringerà gli azzurri a dover battere domani nella gara di ritorno a Milano per 2-0 i gialli scandinavi, facendo attenzione a non subire gol in contropiede. L’alternativa è la vittoria con lo stesso risultato, affrontando il bussolotto dei supplementari e degli eventuali calci di rigore. Aleggia dunque il fantasma dell’eliminazione dalla fase finale: un triste evento che accadde proprio 60 anni fa, ad opera dell’Irlanda del Nord che schierava il mediocre portiere Uprichard (che si fece passare sotto le gambe il 2-1 azzurro) e che escluse la Nazionale dall’edizione di Svezia ’58 (quando si dicono i corsi e ricorsi storici di Giovanbattista Vico).

Gian Piero Ventura e Gianluigi Buffon durante la conferenza stampa prima di Italia-Svezia (Foto Claudio Villa/Getty Images)
Gian Piero Ventura e Gianluigi Buffon durante la conferenza stampa prima di Italia-Svezia (Foto Claudio Villa/Getty Images)
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