Le due perle di Carlo Denei: “Gocce di Genoa su di noi” e “Dove osano i grifoni”

“Gocce di Genoa su di noi” Lassù sulle montagne c’è ancora un cabarettista in vacanza. Dopo un anno non è cambiato niente e il comico ha ancora tanta voglia di Genoa. Così, messi da parte le sue mille paure e qualche impermeabile in più nella valigia, eccolo di nuovo nello Stubai. E per qualche minuto […]


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“Gocce di Genoa su di noi”

Lassù sulle montagne c’è ancora un cabarettista in vacanza.

Dopo un anno non è cambiato niente e il comico ha ancora tanta voglia di Genoa. Così, messi da parte le sue mille paure e qualche impermeabile in più nella valigia, eccolo di nuovo nello Stubai.

E per qualche minuto potrebbe anche trovare bel tempo. Infatti…

 “…Non credo che nella valle ci sia qualcuno vivo per ricordare una calura simile. Al Genoa Summer Village c’erano 28 gradi all’ombra mentre al sole c’era Giovanni Porcella. Prima di cena l’ho incontrato e a momenti non lo riconoscevo da quant’era abbrustolito. Spero per lui che domani il sole sia più mite. Ancora tre giornate così e il buon Giovanni dovrà cambiar cognome: da Porcella a Porchetta….”. 

 

Carlo Denei, nato a Genova, il 15/2/1957, cabarettista e autore, ha fatto parte dei Cavalli Marci contribuendo alla nascita del gruppo. In televisione ha partecipato a numerose trasmissioni  televisive sulle reti Mediaset e Rai,  quali “Ciro il Figlio di Target”, “Serenate”, “Palcoscenico” , “Buldozer”, “Arrivano i nostri”. Ideatore ed interprete anche di trasmissioni radiofoniche, ha partecipato al film musicale “Come se fosse amore” prodotto da Medusa film. Da diversi anni fa l’autore autore nella trasmissione televisiva “Striscia la Notizia”.

“Dove osano i Grifoni” affermava perentorio il titolo del primo libro di Carlo Denei e dove l’autore e le persone che lo circondano osano, lo scopriamo ancora una volta in questo volume che ci porta nuovamente in vacanza con “il Genoa nel cuore”.

Il protagonista è sempre l’autore ma gli scenari sono differenti: non solo le verdi e piovose montagne della Valle dello Stubai in Austria ma anche gli spazi e i luoghi attraversati e visitati durante una crociera fatta nel Mediterraneo dall’autore, dalla sua famiglia e da alcuni noti cabarettisti genovesi.

La passione calcistica del protagonista e dei molti personaggi che lo circondano si manifesta in differenti forme: acuta ed evidente nei tifosi che seguono il Genoa nel ritiro estivo in montagna, meno appariscente ma presente e costante nei protagonisti della vacanza in mare.

La passione per il Genoa, infatti, non è solo il piacere di andare allo stadio o in manifestazioni ed occasioni sportive ma è un sentire che appartiene alla persona e che fa parte del suo agire e del suo pensare. Non stupisce, quindi, ritrovare nel racconto di Denei “riferimenti rossoblu”, presenti in molti episodi della sua vita privata, condivisi con i lettori attraverso il resoconto trascritto nel diario.

Non sono tanto, infatti, i giorni a scandire la narrazione, quanto gli aneddoti e le emozioni che segnano una o anche più ore di una giornata, ed in questi momenti il Genoa ritorna come protagonista o come ospite d’eccezione.

Il tempo raccontato non è quindi diacronico ma si dilata o si restringe modellato dalle vicende dell’autore e dei numerosi personaggi che ruotano intorno a lui.

Il protagonista Denei, mostra, quindi,  ai lettori, il Denei persona, in un continuo sovrapporsi della ribalta e del retroscena, della realtà e della finzione in cui ciascuno può ritrovare sé stesso o la propria storia. Attento osservatore di vizi e virtù, l’autore legge e ripropone in chiave comica esperienze, modi d’agire e caratteri in cui tutti un po’ ci riconosciamo.

L’accentuazione e caricatura di stereotipi (il genovese tirchio…) e di atteggiamenti culturali oggi sempre più evidenti (ad esempio il tentativo di mantenere e valorizzare una presunta identità locale accostando la parola pesto ai più differenti vocaboli…) vengono con grande semplicità proposti e rendono la lettura del libro piacevole e coinvolgente.

Ci si riconosce in Denei, nelle sue vicende ordinarie e nei suoi comuni comportamenti e così con lui si riparte per un viaggio “in auto, moto, treno…” e nave… con il sorriso sulle labbra e con il Genoa nel cuore.

Laura Longoni

GOCCE DI GENOA SU DI NOI

Editore “A&A Edizioni 30 settembre 2011 

Il libro è disponibile presso l’autore rintracciabile su facebook

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http://www.amazon.it/Gocce-Genoa-noi-Carlo-Denei/dp/8890477520

“Dove osano i grifoni”

Lassù sulle montagne c’è un cabarettista in vacanza.

Dopo un anno tutto casa, teatro, lavoro e stadio, parte per le ferie nelle valli del Tirolo con moglie, figli e suoceri. In montagna, ma con il malcelato intento di seguire il Genoa, la sua squadra del cuore in ritiro.

 “…Il mio bimbo di 4 anni ha rischiato l’incidente diplomatico. Appena entrati in hotel ha chiesto a Fabrizio Preziosi notizie di Milito. Così pure io ho scoperto la verità: Milito è stato venduto all’Inter con Thiago Motta e 5 Gormiti. Massimo Moratti ci ha dato in cambio Crespo, Bolzoni e un Gin-tonic dimenticato da Adriano…”. 

 

Carlo Denei, nato a Genova, il 15/2/1957, cabarettista e autore, ha fatto parte dei Cavalli Marci contribuendo alla nascita del gruppo. In televisione ha partecipato a numerose trasmissioni  televisive sulle reti Mediaset e Rai,  quali “Ciro il Figlio di Target”, “Serenate”, “Palcoscenico” , “Buldozer”, “Arrivano i nostri”. Ideatore ed interprete anche di trasmissioni radiofoniche, ha partecipato al film musicale “Come se fosse amore” prodotto da Medusa film. Da diversi anni fa l’autore autore nella trasmissione televisiva “Striscia la Notizia”.

“In cento e più trasferte in auto e mototreno, ti seguono fedeli, non puoi tenerli a freno….” Ha scritto Peo Campodonico nell’Inno che tutti conosciamo, cantiamo e insegnamo ai nostri bambini. Ma oggi questa affermazione non basta più; il popolo rossoblu non si muove solo per le trasferte ma anche d’estate per vedere costruire e crescere la nuova squadra, in un anticipo di colore e coinvolgimento che accompagnerà poi le vicende del campionato successivo.

Seguire il Genoa nel ritiro estivo è diventata ormai per molti genovesi la vacanza preferita; un’occasione di riposo, divertimento, di viaggio. Ed è proprio il viaggio, accompagnato dalla passione, che hanno spinto Carlo Denei a ricostruire fedelmente i suoi due anni di vacanza a seguito del Grifone.

Attraverso la forma narrativa del diario, personale, coinvolgente, l’autore racconta le vicende dei giorni trascorsi nella valle dello Stubai. E’ un racconto a sé stesso, per non dimenticare una vacanza, ma è anche una narrazione per tutti coloro che nelle vicende di Denei, nei luoghi descritti, riconoscono sé stessi, i propri cari, i propri aneddoti.

Ed in questo scenario il Genoa c’è, spesso discreto, non sempre protagonista principale, ma filo rosso di tutti gli incontri, dei luoghi e dei pensieri dei personaggi che si succedono.

Il percorso è accomunato dalla passione calcistica ma questa diventa la molla per sorridere di vizi e virtù della vita quotidiana e per riflettere sul viaggio quale intensa esperienza culturale ed importante esperienza intima.

Il viaggiatore che procede in paesi a lui poco conosciuti si muove, essenzialmente, in compagnia di se stesso, dei propri riferimenti, delle proprie immagini, delle proprie idee, del bagaglio della propria cultura ed osserva ciò che incontra attraverso tale modalità. E questo accade nei racconti del “Denei genoano” che agisce e commenta il mondo con gli “occhi rossoblu”. Ma viaggiare è proporre una sfida a se stessi, ogni tappa, ogni situazione, producono shock ed ogni sconvolgimento apre ad un percorso che si sviluppa in luoghi ed occasioni di incontro con il mondo degli umani. Viaggiare è certo prendere una strada, ma è anche vedere chi ha fatto quella strada e chi la calpesta quotidianamente. Andare nel ritiro estivo della squadra è per certi versi sentirsi ancora più parte del progetto di costruzione del gruppo, è avvicinarsi ai propri “eroi rossoblu”, vecchi e nuovi. Allora il viaggio, non appare solo più condizionato dal clima o dal racconto precostituito, dalle notizie raccolte prima della partenza, ricercate e confermate nel corso del suo svolgersi, ma diventa un’occasione di conoscenza e di confronto con le persone che nei luoghi vivono ed agiscono. Nella valle dello Stubai, così, si ritrovano amici, si costruiscono legami, si progettano iniziative. Ed è proprio questa la forza della passione calcistica, da molti deprecata o ritenuta irrazionale, ma in realtà fautrice di reti di relazioni e portatrice di strumenti per ricostruire parti di comunità in società in cui l’individualismo e la scarsa partecipazione alla cosa pubblica sembrano dominare. Può sembrare pretenzioso legare questi temi al racconto di una vacanza e ancor più irriverente rapportarli ad una squadra di calcio, ma il Genoa è un esempio di come in nome di questa passione si possono intessere relazioni e creare impegni verso la collettività (ne sono un esempio le iniziative nel sociale e nella cultura fatti in nome del Grifone: i Children, Un cuore grande così, la Fondazione Genoa, fino ad arrivare al significativo ruolo ed impegno dei vari Genoa club nei quartieri…).

La lettura di questo diario, quindi, è per tutti perché “il sentire” è lo stesso. Chi è genoano si riconosce, si capisce, ama sentir parlare del Genoa e di ciò che gli sta intorno e questo libro è un’occasione originale per assecondare ancora una volta una passione senza fine e confine, proprio come il viaggio, oggetto del libro e percorso di amore, sofferenza e gioia che ogni genoano ha vissuto, vive e vivrà seguendo il Grifone.

Laura Longoni

DOVE OSANO I GRIFONI

Editore  A&A Edizioni   31 dicembre 2010

ISBN-10   8890477512

ISBN-13   978-8890477515

Il libro è disponibile presso l’autore rintracciabile su facebook

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